Manovra, battaglia di cifre e i conti non tornano: mancano 15 miliardi

Per far quadrare i conti pubblici con il superamento della legge Fornero (quota 100 sulle pensioni), la flat tax e il reddito di cittadinanza  mancherebbero ancora 15-20 miliardi di euro e bisognerebbe aggiungere quindi altro denaro alla spesa in deficit già programmata con la nota di aggiornamento al Def.

 Se la torta delle misure si aggira intorno a un totale di 20 miliardi, le risorse disponibili per finanziarle a ora sono i 3,5 miliardi che derivano dal deficit al 2,4% e quelle che arriveranno dai tagli che si stanno provando ad approntare al Tesoro, che però potrebbero valere al massimo circa 2-3 miliardi. Mancano all’appello quasi 15 miliardi. Le risorse aggiuntive che si possono ricavare dal deficit portato al 2,4%, 12,5 miliardi, sono già impegnate per impedire l’aumento dell’Iva dal prossimo anno. Coperti, ad ora, sono il taglio dell’Ires e i rimborsi delle banche fallite (quest’ultimi attraverso un taglio delle agevolazioni agli istituti di credito). Ci sono ancora da coprire, inoltre, le spese indifferibili e da recuperare circa 4 miliardi persi con l’aumento dello spread.

 Inoltre, se anche lo spread sui titoli di Stato tornasse a salire, non ci sarebbe marcia indietro sui numeri della nota di aggiornamento al Def, precisa Salvini, rispondendo “no” ad una domanda su eventuali dietrofront in caso di impennata del differenziale tra il Btp a 10 anni del Tesoro e il corrispondente Bund tedesco. “La manovra guarda avanti e non torniamo indietro”.

Le cifre fornite dal ministro dell’Interno arrivano a poche ore dall’intesa raggiunta dal governo, con il vertice a palazzo Chigi che ha confermato anche la clausola di salvaguardia per garantire il raggiungimento degli obiettivi dei conti pubblici. Un’intesa che prevede il rapporto deficit Pil al 2,4% per il 2019, per poi scendere al 2,1% l’anno successivo e all’1,8% nel 2021.

Il Carroccio dice che per le modifiche alla legge Fornero ci saranno in manovra fra i 7 e gli 8 miliardi di euro. Dunque, aggiunge a Radio Anch’io su Rai Radio 1, se per la Fornero ci sono 7-8 miliardi per il reddito ci saranno 8 o 9 miliardi”, visto che si tratta di “16 miliardi complessivi.

Inoltre ci saranno, sempre secondo la Lega, 2 miliardi per la flat tax per le partite Iva, e un miliardo per il maxi piano di assunzioni per le forze dell’ordine.

Alla domanda se siano sufficienti due miliardi di risorse per la flat tax, Salvini dice: “Non possiamo fare in cinque mesi quel che altri non hanno fatto in 10 anni”. E ancora: “E’ incredibile che dopo i disastri che ha fatto il Pd ci si rimproveri. Siamo qua da quattro mesi e la gente ha capito che, senza miracoli, facciamo quello per cui ci hanno votato, io nel mio su immigrazione, sicurezza, beni della mafia”.

Di Maio invece, in diretta Facebook, annuncia che ai 5 Stelle andranno 10 miliardi per il reddito di cittadinanza e fonti M5S completano il quadro sostenendo che per le pensioni ci sarebbero solo 5 miliardi per il primo anno.

Alla fine del vertice arriva la comunicazione congiunta: le misure del contratto di governo per il rilancio economico del Paese sarebbero state finanziate con una copertura di circa 20 miliardi di euro con 10 miliardi al reddito di cittadinanza, 7 miliardi per la Legge Fornero, 2 miliardi sulla Flat Tax, 1 miliardo per le assunzioni straordinarie nelle forze dell’ordine.

 

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