Con una lettera inviata al ministro dell’Economia Giovanni Tria, il vicepresidente della Commissione Europea Valdis Dombrovskis e il titolare agli Affari economici Pierre Moscovici risponde in merito al Documento di economia e finanza approvcato dal governo italiano, invitandolo a rivedere i numeri. “Gli obiettivi di bilancio rivisti dell’Italia sembrano puntare verso una significativa deviazione dal percorso fiscale raccomandato dal Consiglio. Questo e’ pertanto fonte di seria preoccupazione”, scrivono. “Chiediamo alle autorita’ italiane di assicurarsi che la bozza di legge di bilancio sia coerente con le regole fiscali comuni e attendiamo di vedere nel dettaglio le misure che conterra’. Nel frattempo, come negli anni e nei mesi trascorsi, restiamo a disposizione per un dialogo costruttivo”. Comunque, sottolineano Dombrovskis e Moscovici, “la verifica da parte della Commissione del rispetto delle raccomandazioni del Consiglio da parte dell’Italia iniziera’ quando la bozza di bilancio sara’ trasmessa alla Commissione, il che dovra’ avvenire il 15 ottobre. Qualunque passo formale nell’ambito di questa procedura avverra’ dopo quella data e entro le scadenze stabilite dalle leggi dell’Unione”.
In particolare, nelle lettera si sottolinea che a preoccupare le autorita’ europee e’ “l’intenzione del governo contenuta nell’aggiornamento al Def di rivedere gli obiettivi fiscali per il 2019-2021 (toccare un tetto del deficit rispettivamente del 2,4%, 2,1% e 1,8% del Pil) e di deviare dall’annunciato percorso di convergenza verso l’obiettivo di medio termine di un equilibrio di bilancio in termini strutturali. Prendiamo atto inoltre che, secondo le previsioni del governo italiano, i nuovi obiettivi corrisponderebbero a un deterioramento strutturale dello 0,8% del Pil nel 2019 e a un equilibrio strutturale stabile nel 2020-2021. Le suddette raccomandazioni del Consiglio chiedono all’Italia di assicurare che il tasso nominale di crescita della spesa pubblica al netto degli interessi non superi lo 0,1% nel 2019, che corrisponde a un aggiustamento strutturale annuo dello 0,6% del Pil per il 2019”.
Fonti di Palazzo Chigi fanno presente che “non c’e’ stata alcuna bocciatura da parte dell’Ue, anche perche’ non e’ stata ancora avviata – ne’ poteva essere – alcuna interlocuzione formale. La valutazione della Commissione Ue avverra’ in base al documento ‘draft budgetary plan’ che sara’ inviato dal Governo italiano entro il 15 ottobre. Dal canto suo il Governo rimane fortemente convinto della bonta’ delle misure che andranno a costituire la manovra economica. Altrettanto forte e’ la volonta’ ad avviare un dialogo costruttivo con l’Ue”.