La previsione nella manovra correttiva di 50 milioni per gli extra costi dei rifiuti rappresenta senz’altro un fatto positivo. Ricordiamo che tali risorse sono state stanziate grazie alla battaglia che l’ANCI Sicilia ha portato avanti sin dal gennaio del 2024, da quando cioè è stato annullato il decreto del Dirigente generale del Dipartimento regionale Acque e Rifiuti (n. 1389 del 7 novembre 2023) che prevedeva un parziale ristoro degli extra costi sostenuto dai comuni esclusivamente tra la seconda metà del 2022 e la prima metà del 2023. Tale annullamento ha creato un vero e proprio buco nei bilanci”.
Questo il commento di Paolo Amenta e Mario Emanuele Alvano, presidente e segretario generale dell’Associazione dei comuni siciliani, che aggiungono: “Auspichiamo adesso che il Parlamento regionale approvi la manovra in tempi brevi in modo tale che i comuni possano utilizzare tale contributo per il Piano economico finanziario e per la determinazione della TARI 2024”.
“Siamo pienamente consapevoli – conclude Amenta- del fatto che tale contributo non sia di per sé sufficiente per contrastare gli aumenti esponenziali dei costi dei rifiuti che l’ANCI Sicilia denuncia da tempo. E’ necessario, quindi, fare un ulteriore passo in avanti abbattendo strutturalmente i costi legati alla gestione dei rifiuti. Ci auguriamo, infine, che i poteri commissariali del Presidente Schifani possano essere utilizzati anche per accelerare la realizzazione degli impianti di prossimità al fine di poter valorizzare la raccolta differenziata”.