“Per la crescita occorrono riforme, occorre recuperare competitivita’ e produttivita’. Per questo le priorita’ sono semplificare la burocrazia, rendere piu’ rapida la giustizia civile (e in generale la P.a.), migliorare la pubblica istruzione, combattere l’evasione fiscale e la corruzione e, se riusciamo a risparmiare sul lato della spesa pubblica, ridurre la pressione fiscale, compresa quella sul lavoro. Purtroppo non trovo molte di queste cose nella legge di bilancio”. Lo scrive l’ex commissario alla spending review Carlo Cottarelli in un intervento sulla Stampa. “Non credo che questa legge di bilancio possa portare a maggiore crescita” scrive Cottarelli.
“La manovra e’ basata soprattutto su un aumento della spesa pubblica, in gran parte spesa corrente per pensioni e reddito di cittadinanza, mentre la pressione fiscale resta piu’ o meno invariata. Un aumento della spesa corrente – osserva – puo’ al piu’ aumentare temporaneamente il tasso di crescita del Pil”, ma questo aumento “non si materializza se, come e’ avvenuto, l’annuncio di un maggiore deficit causa un aumento dei tassi di interesse. L’aumento dello spread piu’ che compensa l’effetto espansivo della maggiore spesa”. Come risultato “resteremmo fragili: partendo da un debito pubblico elevato e non calante – spiega Cottarelli – un qualunque shock che causi una recessione anche modesta in Italia porterebbe a un significativo aumento del rapporto tra debito e Pil. Una piccola recessione si trasformerebbe allora in una crisi profonda, in una pesante recessione. Questa non potrebbe non avere effetti sul resto dell’area euro, destabilizzandola. Ecco perche’ – conclude – la Commissione Europea si preoccupa del nostro debito pubblico”.