Manovra di bilancio per ok a nuova tregua fiscale

Una delle misure più attese dagli italiani contenuta nella Manovra di bilancio 2023 approvata dal governo è senza dubbio la cosiddetta tregua fiscale, più volte invocata dalla premier Giorgia Meloni. La tregua fiscale, che non riguarda solo le cartelle, intende riequilibrare il rapporto fisco-contribuente.

Meloni nelle sue dichiarazioni programmatiche aveva già spiegato il suo piano per mettere in atto una vera “rivoluzione copernicana” che migliori il rapporto tra cittadini e Pubblica Amministrazione.

“Non ci sono condoni” assicura il viceministro dell’Economia Maurizio Leo. “Prima delle cartelle, partiamo dalle dichiarazioni. Ci sono tanti contribuenti che nei modelli di denuncia dei redditi tra il 2019 e il 2021 hanno dichiarato tutto, ma poi non sono riusciti a versare le imposte dovute. Ad esempio, a causa del Covid”.

Come funziona la tregua fiscale del governo Meloni

E allora, ecco che il governo introduce tre grandi novità per i contribuenti che non sono riusciti a mettersi a posto con il Fisco:

  • cancellazione delle cartelle fino al 2015 che hanno un importo inferiore a 1.000 euro
  • rateizzazione fino a 5 anni dei pagamenti fiscali non effettuati nel 2022, senza aggravio di sanzioni e interessi per chi a causa dell’emergenza Covid, caro bollette e difficoltà economiche non ha versato le tasse. E’ prevista solo una mini sanzione del 3% sui debiti del biennio 2019-2020
  • per chi ha presentato la dichiarazione con delle omissioni, la sanzione è del 5% e il pagamento può essere effettuato in 2 anni: si tratta di un ravvedimento operoso più lungo.

“Per un ammontare superiore a 1.000 euro si dovrà pagare tutta l’imposta senza sanzioni, senza interessi e una rateizzazione su 5 anni, come vedete qui non abbiamo fatto nessun tipo di sanatoria o di regali ai contribuenti. Facciamo pagare tenendo conto di due aspetti: difficoltà finanziarie e carico sanzionatorio elevatissimo” chiarisce Leo.

La tregua fiscale non è l’unico aiuto che il governo Meloni ha messo in campo in questo momento di grave crisi economica, segnata da un’inflazione alle stelle e dal caro bollette che continua a mordere. Sulla scia delle misure a più riprese già attuate dal suo predecessore Mario Draghi, altri aiuti ai contribuenti e alle famiglie sono state inserire nella Legge di bilancio 2023.

Vediamo le principali.

Taglio accise sui carburanti

La Manovra 2023 prevede un “taglio del taglio” sulle accise sui carburanti: quindi rimane uno sconto, ma più esiguo rispetto a prima.

Dal 1° dicembre 2022 lo sconto sulla benzina e il gasolio passa da 0.25 centesimi per litro a 0.15 centesimi, mentre per il Gpl da 0.085 per kg a 0.051 (la riduzione degli sconti non ha effetto sugli autotrasportatori, che possono contare su altri regimi agevolati).

Bonus sociale bollette

Per le famiglie più fragili è stato confermato e rafforzato il meccanismo che consente di ricevere il Bonus sociale bollette, con un innalzamento della soglia Isee da 12mila euro a 15mila euro.

Agevolazioni per acquisto prima casa

Prorogate per il 2023 le agevolazioni per acquisto prima casa per i giovani under 36.

Iva ridotta

Ridotta l’Iva dal 10 al 5% per i prodotti per l’infanzia e per l’igiene intima femminile.

Carta Risparmio Spesa

Viene inoltre istituito un fondo di 500 milioni di euro destinato alla realizzazione di una “Carta Risparmio Spesa” per redditi bassi fino a 15mila euro gestita dai Comuni e volta all’acquisto di beni di prima necessità. Si tratta di una sorta di buoni spesa da utilizzare presso punti vendita che aderiscono all’iniziativa con un’ulteriore proposta di sconto su un paniere di prodotti alimentari.

Assegno unico per le famiglie con 3 o più figli

Per il 2023 l’Assegno unico viene rimodulato per le famiglie con 3 o più figli. In particolare, sarà maggiorato del 50% per il primo anno, e di un ulteriore 50% per le famiglie composte da 3 o più figli.

Confermato anche l’Assegno per i disabili.

Taglio cuneo fiscale fino 3% per i lavoratori dipendenti con redditi bassi

Ok all’esonero contributivo del 2% per redditi fino a 35mila euro e del 3% per redditi fino a 20mila euro. La riduzione del cuneo fiscale è tutta a beneficio dei lavoratori. Per l’intervento sono stati stanziati oltre 4 miliardi di euro.

Agevolazioni assunzioni a tempo indeterminato

Il governo ha stabilito anche nuove agevolazioni alle assunzioni a tempo indeterminato con una soglia di contributi fino a 6mila euro per chi ha già un contratto a tempo determinato e in particolare per le donne under 36 e per i percettori del Reddito di cittadinanza.

Congedo parentale

Via libera a 1 mese in più di congedo facoltativo e retribuito, utilizzabile fino ai 6 anni di vita del figlio.

Premi di produttività detassati

Per i lavoratori dipendenti scatta l’aliquota al 5% per premi di produttività fino a 3mila euro.

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