Soglie più alte per l’uso del contante «favoriscono l’economia sommersa», mentre «l’uso di pagamenti elettronici, permettendo il tracciamento delle operazioni, ridurrebbe l’evasione fiscale». La considerazione arriva da Fabrizio Balassone, capo del Servizio Struttura Economica del Dipartimento Economia e Statistica della Banca d’Italia, durante l’audizione sulla manovra davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato alla quale, tra presenti e collegati in remoto, hanno partecipato solo sette parlamentari.

La legge di bilancio, come noto, alza da 1.000 a 5.000 la soglia per l’utilizzo del contante e prevede sanzioni ai commercianti che negano l’utilizzo del bancomat solo per importi superiori a 60 euro, e commentando le agevolazioni ad un uso più diffuso del contante, Balassone ha  sottolineato come «i limiti all’uso del contante, pur non fornendo un impedimento assoluto alla realizzazione di condotte illecite, rappresentano un ostacolo per diverse forme di criminalità ed evasione».

Banca d’Italia ha poi espresso il suo parare anche sull’abolizione del reddito di cittadinanza dal 2024 prevista dalla manovra. «L’introduzione del reddito di cittadinanza ha rappresentato una tappa significativa nell’ammodernamento del welfare del nostro Paese», ha puntualizzato Balassone aggiungendo che secondo l’Inps senza reddito nel 2020 ci sarebbero stati «un milione di individui poveri in più». Anche se l’attuale assetto ha delle criticità soprattutto come misura di accompagnamento al lavoro, e la «riforma annunciata dal governo potrebbe essere importante per fare una distinzione utile tra misure assistenziali e politiche attive.

Banca d’Italia ha poi sottolineato che «la piena attuazione delle riforme e investimenti del Pnrr potrà fornire un contributo determinante alla crescita economica e di riflesso al miglioramento della finanza pubblica» e riguardo all’impatto lordo della manovra le stime di Via Nazionale sono di 39,2 miliardi. Anche se gli allegati tecnici alla manovra «sono stati resi disponibili mercoledì scorso» e non è escluso che «qualche arrotondamento potrà essere rivisto», ha aggiunto Balassone.

Riguardo gli interventi di riforma fiscale previsti dalla manovra, con l’estensione della flat tax fino a 85 mila euro Banca d’Italia ha sottolineato la discrepanza di trattamento tributario tra dipendenti e autonomi «e all’interno di questi tra quelli sottoposti a regime forfettario ed esclusi, risulta accresciuta». Per Balassone in un periodo di inflazione elevata la coesistenza di un regime a tassa piatta e uno soggetto a progressività come l’Irpef comporta un’ulteriore penalizzazione per chi soggetto a quest’ultimo».

Secondo round di audizioni sulla Manovra del governo Meloni. Un documento che il governo è già pronto a ridiscutere, a cominciare dalla possibile retromarcia sul limite a 60 euro per le sanzioni sui negozianti che non accettano i pagamenti digitali via Pos:  la presidente del Consiglio ha detto che potrebbe anche scendere. Ma anche la materia pensionistica è in bilico, con la maggioranza che preme per rivedere il meccanismo molto penalizzante di Opzione donna. Pochi parlamentari al via dell’audizione di Bankitalia: quattro presenti (incluso il presidente), tre da remoto sui 50 delle commissioni Bilancio riunite di Camera e Senato. E da via Nazionale arrivano chiare indicazioni negative, proprio sui punti più caldi: tetto al contante e pos servono per contrastare la criminalità, mentre la flat tax penalizza i dipendenti.

“A oggi abbiamo raggiunto tutti gli obiettivi previsti: 51 del 2021 e 45 relativi al primo semestre del 2022, attraverso l’impegno di tutte le Amministrazioni coinvolte e il sostegno dei servizi della Commissione europea che ci affianca nel processo di attuazione del piano e valuta l’efficace conseguimento degli obiettivi entro le scadenze previste”,  ha detto Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia e delle finanze, nel corso dell’evento annuale sul Pnrr a Roma.

“Grazie a questi risultati, abbiamo presentato la prima e la seconda richiesta di pagamento alla CE nei tempi previsti. Questo ci ha permesso di ricevere un totale di 42 miliardi, a cui vanno aggiunti i 24,9 miliardi ricevuti quale prefinanziamento iniziale”, ha aggiunto. “In questi giorni, stiamo lavorando intensamente per conseguire i 55 obiettivi del secondo semestre 2022, per poter presentare a Bruxelles la terza richiesta di pagamento entro la fine di dicembre prossimo. Siamo già a buon punto e centreremo sicuramente anche questo traguardo”, ha spiegato. Per il ministro “il Piano è, in estrema sintesi, la più grande occasione che abbiamo oggi per riprendere un percorso di crescita economica sostenibile e duraturo e rimuovere gli ostacoli che hanno bloccato lo sviluppo del Paese negli ultimi decenni, criticità che la stessa Commissione europea ha evidenziato più volte nei suoi rapporti annuali”.