“La febbre del 110% sta provocando le sue vittime nei cantieri. Le morti di Torino sono un chiaro avvertimento. Il rischio, che denunciamo da tempo, è che la ‘transizione’, spinta dalle risorse del Pnrr, sia prevalentemente quantitativa, ma non qualitativa e sociale.” Lo dichiara Cesare Damiano, già ministro del Lavoro e consigliere Inail. “Nel ’60 e ’61 – ricorda – l’Italia conobbe un altro boom economico, analogo all’attuale. Il prezzo pagato all’epoca fu di 11 morti sul lavoro al giorno: vogliamo ripetere quella esperienza? Le misure adottate dal Governo sulla sicurezza nei luoghi di lavoro sono positive, ma occorre completarle dando un segnale ai lavoratori dell’edilizia. La Commissione Lavori gravosi ha indicato una strada concreta: abbassare gli anni di contributi per gli operai dell’edilizia da 36 a 30 per poter accedere, a 63 anni, all’Ape Sociale. Questa proposta è sostenuta da numerosi emendamenti ‘segnalati’ dai partiti nella Legge di Bilancio. Non accoglierla o limitarla nell’efficacia sarebbe un segnale di disattenzione verso il Paese reale. Si tratta di una risposta necessaria, soprattutto dopo i recenti avvenimenti, di alto valore politico, sociale e morale. Il premier Draghi dia un segnale forte e immediato”-
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