Nel testo della Manovra 2023 che ha ricevuto il primo via libera alla Camera dei Deputati non c’è traccia del Piano oncologico nazionale da 10 milioni di euro per il 2023 e 10 per il 2024.
Elisabetta Iannelli, segretario generale della Federazione italiana delle Associazioni di Volontariato in Oncologia (Favo), ha affermato che il nuovo Governo “ha promesso di aggiornare il Piano oncologico nazionale, ma ora è giunto il momento di tradurre le parole in fatti”.
La stessa Elisabetta Iannelli ha aggiunto: “Siamo sconcertati e preoccupati per l’inconcludenza della classe politica. I malati di cancro non possono aspettare e con la Favo chiedono risposte concrete e immediate al ministro della Salute”.
Il ministro della Salute Orazio Schillaci aveva dichiarato: “Sosterrò un emendamento alla legge di bilancio per finanziare il Piano oncologico nazionale con 10 milioni di euro per il 2023 e altrettanti per il 2024”. E poi: “In oncologia, accanto agli interventi per potenziare prevenzione, diagnosi e cura, assistenza dei pazienti, intendo assicurare le risorse necessarie per l’adozione e la compiuta attuazione del Piano oncologico nazionale”. Tra le questioni da affrontare, Schillaci aveva inserito anche il “recupero delle liste da attesa, che richiede più risorse, ma anche una più efficiente organizzazione”.
La cura dei tumori costa all’Italia 16 miliardi all’anno, da aggiungere ai 5 che i cittadini pagano di tasca propria per accelerare i tempi di una diagnosi.
Sono oltre 3 milioni e mezzo i malati che in Italia vivono con una diagnosi di cancro.
Il testo ‘I numeri del cancro in Italia 2022’ ha fatto chiarezza anche su quali sono i tumori più frequentemente diagnosticati nell’ultimo anno: in prima posizione c’è il carcinoma della mammella (con 55.700 casi, +0,5% rispetto all’anno 2020), seguito dal tumore al colon-retto (48.100 casi, +1,5% negli uomini e +1,6% nelle donne), al polmone (43.900 casi, +1,6% negli uomini e +3,6% nelle donne), alla prostata (40.500 casi, +1,5%) e alla vescica (29.200 casi, +1,7% negli uomini e +1,0% nelle donne).