Manovra Italia arriva alla Ue, deficit al 2,3%

E’ arrivato a Bruxelles il documento programmatico di bilancio per il prossimo triennio. Nel documento, il Draft Budgetary Plan, pubblicato sul sito della commissione Ue, si conferma la stima di una crescita del Pil 1% nel 2017 e la scelta di alzare il deficit fino al 2,3% rispetto al 2% indicato nella nota di aggiornamento del Def. L’Italia conferma gli obiettivi di deficit strutturale, nonostante il rialzo del deficit al 2,3% l’anno prossimo. Secondo quanto scritto nel Draft Budgetary Plan (Dpb) inviato a Bruxelles, il pareggio di bilancio dovrebbe essere raggiunto nel 2019, con un ‘close to balance’ di -0,2. La riqualificazione e la riprogrammazione della spesa dei ministeri avrà un impatto l’anno prossimo pari allo 0,17% del Pil, garantendo coperture per la manovra 2017 di 2,8 miliardi di euro.  Si citano misure di efficientamento e razionalizzazione mirate, individuate puntualmente dai singoli ministeri o da attività di revisione della spesa, anche attraverso riallocazioni tra diversi settori, e riprogrammazioni. Con la manovra per il 2017 il governo mette in campo uno spettro ampio di misure, che guardano nel loro insieme alla famiglia. Dai ‘nonni’ ai nipotini, come ripete spesso il premier Matteo Renzi, ci sono diversi miliardi impegnati tra agevolazioni per le ristrutturazioni, per sostenere la maternità, per chi studia, per chi lavora e per chi vuole andare, o già è andato, in pensione. Ecco una sintesi, per ‘macrocapitoli’ delle novità: In attesa che, nel 2018, si tenga conto del ‘fattore famiglia’ nella rimodulazione dell’Irpef, arrivano intanto 600 milioni per il 2017 da dedicare a interventi vecchi e nuovi, alcuni dei quali sembravano anzi, a rischio ‘estinzione’. Si va infatti dalla conferma del bonus baby-sitter (600 euro al mese da richiedere al posto del congedo facoltativo), molto utilizzato nel 2016 tanto che i fondi per quest’anno sono già esauriti, alla conferma del bonus bebè di 960 euro l’anno per i primi tre anni di vita. Si introdurrà anche il ‘buono nido’: un voucher per affrontare il costo della retta degli asili nido pubblici e privati. La manovra conferma il bonus per i 18enni ma finanzia borse di studio anche per gli studenti meritevoli: ci sono in totale 1 miliardo in più per scuola e occupazione. Il bonus occupazione si lega poi a stage e favorisce l’occupazione dei neo diplomati degli istituti tecnici. Vengono poi riconfermati i bonus per mobili per le giovani coppie e quello per le ristrutturazioni. Viene invece potenziato l’ecobonus per i condomini,che cambia filosofia: parte dal 65% ma se riguarda l’involucro del palazzo arriva al 70% e sale al 75% se la certificazione dimostra che il palazzo ha migliorato la propria classa energetica. Ogni appartamento potrà ‘investire’ 40.000 euro l’anno, fino al 2021. C’e’ poi il Sisma-bonus: che parte dal 50% ma può arrivare all’80% se aumenta in modo certificato la sicurezza della casa di due classi di rischio. Vale 96 mila euro l’anno fino al 2021 e si potrà recuperare in cinque e non in dieci anni. Dopo lunga riflessione restano anche per il 2017, in attesa del taglio strutturale del costo del lavoro, gli sgravi per incentivare il lavoro stabile. Si tratta di sconti ‘selettivi’ però, che cercano di affrontare i punti che restano più critici nel mondo del lavoro: giovani, ‘adulti’ rimasti senza occupazione ma non ancora in età pensionabile, e Mezzogiorno. Per il pacchetto sgravi ci saranno il prossimo anno 700 milioni (in larga parte fondi europei). Ci saranno due misure ‘nazionali’, una legata alle assunzioni dal percorso Garanzia Giovani (con un doppio binario, anche per i contratti a termine superiori a 6 mesi) e l’altro per chi assume giovani già entrati in azienda in stage grazie ai progetti di alternanza scuola-lavoro. Per questi ci sarà decontribuzione piena per 3 anni in caso di contratto a tempo indeterminato o di apprendistato (fino a un massimo di 8.060 euro, che si dimezza nel caso di tempo determinato con Garanzia Giovani). Per il Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Molise e Sardegna) ci sarà invece decontribuzione piena per l’assunzione di under 24 e per i giovani tra i 24 e i 29 anni senza lavoro da almeno 6 mesi, ma anche uno sgravio aggiuntivo al 50% già previsto dalla legge Fornero per chi assume gli over 50 (quindi sulla parte rimanente, con tetto però a 4.030 euro). Con la manovra non arriveranno solo misure di sostegno alle assunzioni ma anche un rafforzamento degli incentivi alla produttività, con la cedolare secca al 10% che si applicherà fino a 4 mila euro di premio e 80 mila euro di reddito. Per questo intervento saranno appostati 1,3 miliardi tra 2017 e 2020. Arriva, come promesso e come da accordo con i sindacati, un nutrito pacchetto pensioni che potrà contare nel triennio su 7 miliardi (che oscillano tra 1,5 e 2 per il primo anno). Tra le novità dell’ultima ora la soglia di reddito per accedere gratuitamente all’Ape social, che sale da 1350 a 1500 euro. Chi dovesse avere una pensione superiore a tale cifra (ad esempio un’Ape agevolata da 2.000 euro lordi mensili), come ha spiegato il presidente della commissione Lavoro Cesare Damiano, pagherà la penalizzazione solo sulla quota che supera la soglia, e quindi circa l’1% di penalizzazione per ogni anno di anticipo. Per l’Ape aziendale gli oneri saranno a carico delle imprese. L’anticipo volontario invece costerà tra il 4,6 e il 4,7%. Potranno accedere i lavoratori che hanno almeno 63 anni e sono a 3 anni e 7 mesi dalla pensione, e con un minimo di 20 anni di contributi (che salgono a 30 e 36 per l’Ape social, in caso di disoccupati o persone ancora attive). Nel pacchetto anche l’ampliamento a 3,3 milioni di pensionati della quattordicesima, l’equiparazione della no tax area per tutti a 8.125 euro, il cumulo gratuito dei contributi versati a enti diversi. I numeri che l’Italia ha presentato a Bruxelles,  ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan parlando a Uno Mattina,  andranno valutati ma a nostro avviso siamo in regola perché il deficit continua a scendere.

 

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