Roberto Maroni è ottimista: l’accordo tra Pdl e Lega sulla manovra finanziaria sarà trovato. Bisogna aspettare però qualche giorno ancora.
Lunedì prossimo si incontreranno il premier Silvio Berlusconi e il leader della Lega Umberto Bossi, in summit che per il ministro sarà “risolutivo”. Da Rimini Roberto Maroni assicura che nell’incontro “verrà raggiunto un accordo che porterà alla versione definitiva della manovra”. Un accordo bisogna trovarlo perché il tempo stringe e occorre giungere a proposte “costruttive” e non a volte strampalate come quelle avanzate, in alcuni casi, da destra e sinistra. Intanto il Pdl rivede la norma sugli enti locali e soprattutto sui piccoli comuni. I centri inferiori ai 1000 abitanti non dovrebbero più scomparire. Una rassicurazione questa giunta direttamente dal segretario Pdl Angelino Alfano ai rappresentanti degli enti locali del suo partito al termine di un summit romano. “Alfano si è assunto l’impegno per un drastico dimezzamento dei tagli alle Regioni e agli Enti locali. La proposta avanzata da qualche ministro troppo fantasioso – dice il governatore della Lombardia Roberto Formigoni – di cancellare i piccoli Comuni non sta né in cielo né in terra”. Una conferma questa fatta anche dal sottosegretario Gianni Letta a tanti primi cittadini che manifestavano davanti a Montecitorio. Per i centri con una popolazione inferiore ai mille abitanti non ci sarà, così, nessuna accorpamento e nessuna fusione di giunte e consigli ma solo una gestione associata dei servizi peraltro non obbligatoria. Ma bisogna aspettare che la norma venga stralciata dalla manovra di ferragosto. E stando a Maroni bisogna sempre aspettare a lunedì perché nell’incontro tra Berlusconi e Bossi “verrà raggiunto un accordo che porterà alla versione definitiva della manovra e penso che ci sarà anche una sostanziale riduzione dei tagli agli enti locali”. La Lega del Senatur dovrà però cedere su pensioni e iva.
Ma l’opposizione attacca a testa bassa e chiede le dimissioni del governo e l’uscita di scena di Berlusconi: “Questo governo con la manovra ha raggiunto il più alto livello di cialtroneria”, accusa il capogruppo dell’Idv Massimo Donadi, mentre Italo Bocchino chiede “un governo di salvezza nazionale senza Berlusconi” e anche la capogruppo dei senatori Pd, Angela Finocchiaro, dichiara che, subito dopo la manovra, “il governo deve dimettersi”.