Manovra, pronta la lettera dell’Ue all’Italia

Dovrebbe arrivare oggi a Roma la lettera che la Commissione europea si appresta a inviare al governo italiano, e a quelli di altri Paesi, in cui chiederà alcuni chiarimenti riguardo al Documento programmatico di Bilancio (Dpb), inviato a Bruxelles nella notte tra il 17 e il 18 ottobre. La lettera, esplicitamente prevista dal presidente del Consiglio Matteo Renzi la settimana scorsa, fa parte delle procedure per la valutazione del Dpb previste dal Two-Pack del 2014. Fonti Ue oppongono un ‘no comment’, limitandosi a confermare che la Commissione sta analizzando i Documenti programmatici di bilancio e che i contatti con le capitali continuano. La procedura che si svolge in autunno prevede che, nel caso in cui il Dpb non desti preoccupazioni, una volta inviato, la Commissione adotta un’opinione sul Documento entro fine novembre, al più tardi. Nei giorni scorsi il presidente del Consiglio aveva anticipato che la sostanza delle misure della legge di bilancio non cambierà, mentre  su ‘Repubblica’ il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha usato toni duri con la Ue. L’Europa deve scegliere da che parte stare,  ha detto Padoan: ‘Può accettare il fatto che il nostro deficit passi dal 2 al 2,3 per cento del Pil per far fronte all’emergenza terremoto e a quella dei migranti. Oppure scegliere la strada ungherese, quella che ai migranti oppone i muri, e che va rigettata. Ma così sarebbe l’inizio della fine’. Per l’Italia i dubbi sul fronte delle entrate sono per le troppe una-tantum, su quello delle uscite per il piano nazionale di salvaguardia antisismica, considerato strutturale e non emergenziale. Ok invece alle spese di ricostruzione locale e quelle per i migranti. Per Renzi non è decisivo lo 0,1% sul deficit per le spese straordinarie per terremoto e migranti nella discussione sull’Europa, perché il vero elemento di discussione con l’Ue è il bilancio europeo dei prossimi anni. Ha poi  spiegato: ‘Oggi l’Italia dà 20 miliardi di euro all’Ue, noi diciamo: almeno possiamo iniziare a far sì che quelli che prendono soldi prendono anche i migranti?. La conclusione è che purtroppo in Ue ragionano solo con i rapporti di forza. Un’Italia forte, un’Italia che ha fatto le riforme in casa propria è più autorevole in Europa’.Dopo la firma da parte del Quirinale del decreto fiscale, (prima gamba della manovra) con l’addio a Equitalia, la rottamazione delle cartelle e la nuova stretta sull’Iva, è atteso la prossima settimana l’inizio in Commissione alla Camera dell’iter parlamentare del ddl bilancio, dove confluiranno le norme sulle semplificazioni fiscali, a partire dal superamento degli studi di settore Alle contestazioni sul ritardo nella presentazione della legge di Bilancio (previsto il 20 ottobre) Renzi ha replicato che c’è un termine che non è perentorio, siamo assolutamente in regola: ‘L’anno scorso l’abbiamo mandata 10 giorni dopo, quest’anno la manderemo  entro questa settimana’.

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