Manovra sì della Camera alla fiducia. Bagarre in Aula. FI con i gilet azzurri

La Camera dei Deputati ha approvato la Legge Finanziaria con il voto di fiducia: i sì sono stati 327,  voti contrari 228. Poi è iniziato l’esame ed il voto sui circa 200 ordini del giorno. Il via libera alla Manovra ci sarà nella giornata di domenica. In questo modo sarà evitato l’esercizio provvisorio che scatterebbe dal 1 gennaio. La Finanziaria passa ma nell’aula di Montecitorio è caos fino alla fine.

I deputati di Forza Italia si sono presentati in aula indossando gilet azzurri con scritto “basta tasse” mentre fuori dal palazzo il Pd ha organizzato un sit-in. I lavori sono stati sospesi più volte dal presidente della Camera Roberto Fico.

Durante i lavori dell’Aula Pd e Forza Italia si sono quindi alternati con il lancio di accuse contro la maggioranza. Il governo ha incassato l’ultima fiducia del 2018 su una Manovra fatta “sapendo che non ne farete un’altra e che scarica i costi sulle generazioni future”, ha attaccato il capogruppo Dem Graziano Delrio. Forza Italia ha accusato la Lega, suo alleato in tante amministrazioni locali, di “alto tradimento”. Il governo Conte ha prodotto una legge che è “un mix di pauperismo e dilettantismo che l’Italia non può permettersi di subire a lungo”, accusa Silvio Berlusconi.

I deputati del Partito Democratico hanno accusato il presidente della Camera, Roberto Fico, di non essere imparziale per non aver censurato le “offese” della deputata M5S Teresa Manzo, “colpevole” di avere accusato i dem “di un reato, difendere i truffatori delle banche”, come dice Emanuele Fiano, uno dei più accalorati in Aula. Secca la risposta del numero uno della Camera. “Nel mio giudizio personale io censuro tutti sempre allo stesso modo se vanno censurati”. In seguito a un intervento di Giachetti in cui lo incalzava ha poi precisato: “Io il mio ruolo lo interpreto come terzo e completamente imparziale, conosco benissimo il senso e l’importanza di questo ruolo”, comunque “guarderò il resoconto stenografico e valuterò. Non c’è dubbio che se ci sono offese vanno censurate”.

“Mi stupisce che molti si scandalizzino per quello che l’opposizione ha fatto in aula in questi giorni. Noi abbiamo fatto lo stesso quando stavamo all’opposizione. Noi quando facevamo opposizione difendevamo i pensionati minimi, le pmi, i disoccupati e quelli che finivano nella morsa dell’azzardopatia e tante altre fasce deboli. Questi qui invece lo fanno per opporsi a un aiuto vero a tutti i disoccupati, a chi vive sotto la soglia di povertà, a chi è stato truffato da quelle banche che loro hanno salvato”, ha scritto Di Maio su Facebook commentando gli attacchi delle opposizioni, “nervose” perché oggi “vedono cadere tutte le teorie con cui hanno ipnotizzato gli italiani per anni”. Il governo sta andando incontro ai bisogni di chi “si è sentito abbandonato fino al 4 marzo”, con una manovra, aggiunge il ministro per i Rapporti con il Parlamento Riccardo Fraccaro, “tutta made in Italy” e non certo scritta “sotto dettatura” europea. Ecco spiegato “il ritardo” con cui arriva l’approvazione.

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