Manovra: si è conclusa la lunga maratona notturna. Oggi si pone la fiducia

Una vera e propria maratona notturna quella che si è tenuta alla Camera. Una seduta iniziata alle 21 di ieri e conclusasi alle 4 di stamattina. Oggi il Governo pone la fiducia sulla manovra,mentre  venerdi’ sera si arriverà al voto finale. Il voto verterà sul testo uscito dalla commissione senza più spazio, in aula, per nuovi emendamenti o correzioni in extremis. Decisione che delude Pd e Terzo Polo pronti a tornare alla carica sulle liberalizzazioni dopo la marcia indietro sui farmaci e sui taxi. E critico si dice Silvio Berlusconi anche se dal Pdl, come da Pd e Terzo Polo, il sì è scontato mentre Lega e Idv bocciano la manovra.

I lavori della Camera riprenderanno stamattina alle 10 quando, come preannunciato ieri dal ministro per i rapporti con il Parlamento Pietro Giarda, il governo porrà la fiducia sul proprio testo, stroncando così l’esame degli emendamenti. A norma di Regolamento, i lavori di Montecitorio saranno quindi interrotti per 24 ore: si riprenderà domani mattina con il voto sulla fiducia. E quindi, in serata, con il voto finale sul testo della manovra che verrà trasmesso al Senato per un nuovo esame a tempo di record per arrivare alla conversione definitiva in legge del ‘decreto salva-Italia’ di Monti entro Natale.

Il voto sulla fiducia e sulla manovra, accompagnato dalle proteste leghiste, segnerà anche la consacrazione della “maggioranza a tre” Pdl-Pd-Terzo Polo a sostegno del governo. Al termine di una infuocata assemblea dei gruppi parlamentari dipetristi, Italia dei Valori – che aveva votato la fiducia al momento della nascita del governo Monti – ha avallato l’indicazione del leader Antonio Di Pietro contraria a fiducia e manovra.

Ancora contestazione dalla Lega: La Lega continua ad ostacolare Monti. Dopo le contestazioni di ieri al Senatoi deputati leghisti continuano a fare ostruzionismo. Prima danno vita, nella notte, a una «maratona oratoria» sulla manovra, esprimendosi sul complesso degli emendamenti. Poi, nella mattinata di oggi espongono cartelli e intervengono a raffica sul processo verbale della seduta del giorno prima, nel tentativo di ritardare la richiesta di fiducia. Fino alla contestazione diretta al ministro Giarda. La tensione è tale che il presidente della Camera, Gianfranco Fini, espelle due deputati leghisti, Fabio Rainieri e Gianluca Buonanno: «Prego i questori – dice Fini – di allontanare immediatamente i colleghi». Volano anche gli insulti. Il leghista Massimo Pini chiama Fini «cialtrone». Il presidente della Camera replica: «È proprio vero che ogni botte dà il vino che ha». Commentando l’episodio alla Camera, il ministro Giarda si è limitato a dire che «non è una cosa divertente».

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