E’ alta la tensione sull’Italia dopo la presentazione del Def, di cui ancora non si conoscono i particolari. A creare ulteriore caos in queste ore aiutano tanto alcune dichiarazioni di politici italiani che parlano di ‘uscita dall’Euro’. Parole che non fanno solo schizzare verso l’alto lo spread che ha raggiungo quota 300 ma è un assist perfetto per ricevere continue ammonizioni dallo stato maggiore dell’Ue. E così il presidente del consiglio, Giuseppe Conte, per tranquillizzare i mercati e partner europei ha dovuto ribadire, in una nota, che l’euro per l’Italia è una moneta irrinunciabile. “L’Italia è un Paese fondatore dell’Unione europea e dell’Unione monetaria e ci tengo a ribadirlo: l’euro è la nostra moneta ed è per noi irrinunciabile”, scrive il premier su fb. E precisa che “qualsiasi altra dichiarazione che prospetti una diversa valutazione è da considerarsi come una libera e arbitraria opinione che non ha nulla a che vedere con la politica del governo che presiedo”. Una precisazione per placare le polemiche scatenate dalle dichiarazioni del leghista Borghi che ha ipotizzato l’uscita dall’euro ma non è praticabile perché “non è nel contratto di governo”.
Ma queste rassicurazioni non sono bastate ai partner europei. “La Commissione ha introdotto una comunicazione sull’uso della flessibilità, e l’Italia è il Paese che più ne ha beneficiato. Ora, il problema è che le discussioni sulla bozza di manovra vanno in una direzione che sostanzialmente oltrepassa questa flessibilità, e Juncker ha detto che dobbiamo applicare le regole del Patto. Ed è quello che la Commissione è pronta a fare”, ha detto il vicepresidente della Commissione Ue Valdis Dombrovskis.
“Discutiamo con il Governo italiano, ma i piani presentati non sembrano rispettare il Patto. E’ tutto quello che possiamo dire a questo punto”, ha aggiunto. Sulla stessa scia anche il ministro delle finanze austriaco, H. Loeger, che ha la presidenza di turno Ue dell’Ecofin. Ma non chiude già le porte in faccia a Roma.
L’Italia deve chiarire quali siano i suoi piani di bilancio perché “l’Eurogruppo è un Unione monetaria, siamo insieme in questa famiglia e dobbiamo risolvere insieme la situazione della stabilità”, dice il ministro austriaco. Che precisa. “Se ci sono regole devono essere rispettate, queste sono le aspettative che ho sentito anche da parte degli altri stati membri”. Si discute e non si vorrebbe aprire con l’Italia un precedente pericoloso. La data fatidica è il 15 ottobre: da quel giorno l’Ue potrà decidere come reagire alla manovra italiana se non ci saranno intervenuti dei cambiamenti.