Manovra, stangata su benzina e gasolio: nel 2021 aumentano le accise

Stangata in arrivo per gli automobilisti. Nel 2021 salgono le accise su benzina e gasolio, incrementando il gettito di 303 milioni di euro; mentre nel 2022 sono attese maggiori entrate pari a 651 milioni.

È quanto prevede un sub emendamento al ddl bilancio, presentato dal governo in commissione Bilancio al Senato. Nella relazione tecnica, che accompagna la proposta di modifica, si calcola che complessivamente le maggiori entrate attese dall’incremento della tassazione sui carburanti nel 2021 salgono a 1,2 miliardi di euro e nel 2022 a 1,7 miliardi

La decisione dell’esecutivo giallorosso, che ha deciso di mettere le mani nel portafoglio degli italiani colpendo milioni di automobilisti, ha innescato immediatamente la reazione delle opposizioni.

“Il governo delle tasse e delle bugie ha preparato un bel pacco di Natale per gli italiani” ha detto l’ex viceministro dell’Economia, il leghista Garavaglia. “La modifica della clausola di salvaguardia delle accise sui carburanti comporterà aumenti vertiginosi del prezzo della benzina e del gasolio: 1,2 miliardi di euro nel 2021, più di 1,6 miliardi nel 2022 e quasi 2 miliardi nel 2023. Dagli illuminati del Pd e dei 5S una follia in piena regola che colpirà tutti senza pietà: cittadini, famiglie imprese. Così si butta davvero benzina sul fuoco”.

Quanto pesa l’accisa sul costo finale di benzina e gasolio

Secondo l’ultima rilevazione del Mise datata 4 novembre 2019 i prezzi nazionali (€/1.000 litri) della benzina, del gasolio e del gpl sono i seguenti:

  • Benzina: 1.572,41 euro di cui 728,40 (accisa), 283,55 (Iva) e 560,46 (netto);
  • Gasolio: 1.469,23 euro di cui 617,40 (accisa), 264,94 (Iva) e 586,89 (netto);
  • Gpl: 610,40 euro di cui 147,27 (accisa), 110,07 (Iva) e 353,06 (netto).

L’accisa pesa quasi la metà sul costo finale di benzina e diesel  (meno sul gpl), e aggiungendoci l’Iva al 22% il carico sale a oltre il 60%.

Secondo i dati Global Petrol Prices del 2018, nell’Unione Europea solo l’Olanda e il Regno Unito hanno imposte indirette sui carburanti più alte dell’Italia, ma non solo: il nostro Paese è al quinto posto nella classifica delle nazioni dove il pieno risulta più caro, a pari merito con la Grecia.

 

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