Manovra, Tajani: “Governo fa guerra a Ue? Si dichiarano quando si possono vincere”

“Il governo sta facendo una guerra contro l’Europa, ma le guerre si dichiarano quando si possono vincere. Quando la sconfitta è certa diventa una sorta di suicidio politico quello di andare contro tutti, soprattutto contro gli italiani. Qua il problema non è la Commissione europea”. Lo ha detto il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, a margine della festa del Foglio, in corso a Firenze.”Si può pure disinteressarsi delle scelte di Bruxelles – ha aggiunto Tajani – il problema vero è che è la manovra che non funziona. Abbiamo perso in pochi mesi venticinquemila posti di lavoro, sono andati in fumo 304 miliardi di euro dal giorno dell’elezione ad oggi, il che significa che ogni cittadino italiano, neonati compresi, ha perso tremila euro. E’ quello che sta accadendo in questo Paese. Aumenteranno i tassi dei mutui, e quando la gente si accorgerà di questo sarà anche troppo tardi”.”Se le banche perdono perché in borsa i loro titoli stanno andando malissimo – ha proseguito – si dice:’Poi lo Stato rifinanzierà’, ma noi prima abbiamo mandato in frantumi il risparmio e poi chiediamo agli italiani di pagare con i loro risparmi, i risparmi che sono stati bruciati dal governo? Questo mi pare privo di senso. Questo governo sta facendo tali e tanti danni che mi auguro che concluda presto il suo cammino perché è devastante per tutti”.

Secondo Tajani “bisognerebbe fare l’esatto contrario di quello che sta facendo. Invece di dare il reddito di cittadinanza che disincentiva i giovani a lavorare, bisognerebbe abbattere il cuneo fiscale, per permettere alle imprese di assumere i giovani fino a 25 anni per cinque-sei anni per non essere costretti a pagare il costo del lavoro che è eccessivo. Questo bisogna fare per incentivare: dare ad esempio delle garanzie dello Stato per prestiti ai giovani che vogliono avviare un’impresa, che vogliono specializzarsi studiando per poi diventare esperti un settore del lavoro. Questo significa dare una prospettiva ai giovani, altrimenti uccidiamo le speranze dei giovani accontentandoli con 780 euro al mese per non fare nulla, e poi cosa faranno? Andranno a lavorare in nero magari chiedendo magari il posto di lavoro al boss della camorra, dell’ndrangheta o della mafia locale”.

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