In nessun Paese al mondo le grandi scelte di politica industriale vengono prese da un giudice, con misure cautelari ossia in assenza di sentenze definitive. C’è un sistema decisionale troppo affollato, c’è spazio per un decreto d’urgenza del governo che sottragga alla magistratura le decisioni sulle scelte strategiche del Paese. Salute, ambiente e lavoro devono trovare una giusta conciliazione attraverso l’autorizzazione integrata ambientale. Chi sbaglia e non adempie le prescrizioni va indagato e punito ma senza compromettere la produzione e l’occupazione.