Dopo la richiesta di rinvio del processo che si dovrebbe tenere domani in Cassazione, presentata dall’avvocato di Marcello Dell’Utri, Massimo Krogh, ricoverato in ospedale, anche il secondo difensore dell’ex senatore presenterà istanza di spostamento dell’udienza. Il penalista, Giuseppe Di Peri, depositerà un certificato medico che prova la sua impossibilità di partecipare al processo che potrebbe rendere definitiva la condanna per concorso esterno in associazione mafiosa di Dell’Utri. E’ sorprendente invece che Silvio Berlusconi abbia dichiarato che Dell’Utri si trovasse in Libano dietro suo mandato per sostenere la campagna di Amin Gemayel su richiesta di Putin. E’ sorprendente, lo ripeto, perché diviene una assunzione di responsabilità fatta alla vigilia della decisione del Tribunale di Sorveglianza di Milano sull’affidamento ai servizi sociali. Della serie: Marcello, non ti abbandono. Stamattina a Beirut si terrà l’udienza per la convalida del fermo, dopo due notti trascorse nella fortezza della polizia locale, e Dell’Utri comparirà davanti al procuratore generale libanese Samir Hammoud, al quale dovrà spiegare se stava scappando o si trovava in Libano per motivi di salute. Cose cancellate dalla lavagna con un cassino da Silvio Berlusconi con la sua dichiarazione. Sembra che Dell’Utri voglia ribadire al procuratore la sua volontà di non sottrarsi alla magistratura italiana non opponendosi ad una eventuale procedura di estradizione. In cella è stato tranquillo chiedendo solo libri da leggere.