Tantissime le persone che, munite di mascherina e Green Pass, questa mattina hanno animato la partenza della 60esima Marcia della Pace Perugia-Assisi, attesa nel primo pomeriggio nella città di San Francesco.
La manifestazione è partita dallo stesso luogo della primissima edizione (organizzata da Aldo Capitini nel 1961): i Giardini del Frontone di Perugia.
Molte le delegazioni di associazioni e scuole che si sono unite al serpentone di manifestanti, aperto quest’anno dagli studenti di Sinalunga che marciano con lo striscione “I Care”. “I Care” è lo slogan scelto per questa edizione, accompagnato dalla scritta “Cura è il nuovo nome della pace”, intesa come cura delle nuove generazioni, del pianeta, della democrazia.
Tra i partecipanti Mimmo Lucano, ex sindaco di Riace. “Sono qui nonostante tutte le difficoltà che sto vivendo in questi giorni per la sentenza del tribunale emessa in nome del popolo italiano che però ha saputo capire” ha detto Lucano. “Io non ho paura, perché sono un cittadino come tutti. Ci sono state già sentenze con pene sofferte che rappresentano evidenti ingiustizie. Non e’ la prima volta. Tengo a ribadire con orgoglio di essere stato vicino con l’anima a chi rivendica i diritti umani. Questo e’ quello che voglio che la gente sappia, non accetto alcuna denigrazione dell’anima che sarebbe la vera condanna per me”.
Sono attesi Cecilia Strada, figlia del fondatore di Emergency Gino Strada scomparso lo scorso 13 agosto e Zakia Seddiki, moglie dell’ambasciatore Luca Attanasio, scomparso lo scorso febbraio in un agguato presso la Repubblica Democratica del Congo.
In prima linea anche Don Luigi Ciotti, fondatore di Libera, che in riferimento all’attacco alla sede della Cgil di Roma, ha detto: “No alla retorica della pace. Il dissenso è il sale della democrazia, la violenza è la sua negazione. Si applichi la legge, fuori le organizzazioni fasciste”.
La condanna all’assalto della Cgil arriva anche dalla Presidente della Regione Donatella Tesei. “Manifesto innanzitutto solidarietà alla Cgil e credo che la marcia di oggi sia una conferma ulteriore per condannare qualsiasi forma di violenza e qualsiasi comportamento che possa mettere in discussione i principi democratici.”
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, in un messaggio inviato agli organizzatori, scrive: “la pace non soltanto è possibile, ma è un dovere per tutti, Stati, popoli, istituzioni sovranazionali, imprese economiche, forze sociali, cittadini, operare per costruirla. La pace si può costruire dal basso perché impone coerenza nell’agire quotidiano, nel linguaggio che si usa, nella solidarietà concreta verso chi ha minori risorse e maggiori bisogni, nel rispetto per gli equilibri della natura, nella capacità di prendersi cura di quanti si trovano in difficoltà”.
Piera Toppi