Non vi è “prova certa” della responsabilità del cantante Marco Carta e pertanto anche la Corte d’Appello di Milano aderisce “integralmente alla motivazione” dell’assoluzione di primo grado che è anche “pienamente condivisibile” sotto il profilo della “ricostituzione dei fatti”. Lo scrivono i giudici, presieduti da Giuseppe Ondei, motivando la decisione con cui, nell’ottobre scorso, hanno confermato la sentenza con cui il Tribunale, un anno prima, aveva mandato assolto l’ex vincitore di Amici ed X Factor, accusato di avere rubato 6 magliette del valore di 1.200 euro il 31 maggio 2019 alla Rinascente di piazza del Duomo.
Nel provvedimento si legge che “rimane tuttora ragionevole” la “prospettazione più favorevole all’imputato”, ovvero la sua estraneità ai fatti, come ha sempre ribadito pure il suo difensore, l’avvocato Simone Ciro Giordano.
Ad assumersi la responsabilità del furto era stata Fabiana Muscas, l’amica 54enne del cantante che si trovava con lui nel grande magazzino.