Il cantante Marco Carta è stato arrestato e poi rilasciato in seguito al furto di 6 magliette dal valore complessivo di 1200 euro alla Rinascente di Milano.
Il Giudice, riporta il “Corriere della Sera”, ha convalidato l’arresto della donna che era con l’artista, ma non quello di Marco Carta, che resta comunque imputato di furto aggravato in concorso. L’udienza del processo è fissata per il 20 settembre. Davanti al giudice, il cantante ha attribuito tutta la responsabilità alla donna, che ha confermato questa versione.
Il sito del “Corriere della Sera” riporta la testimonianza dell’addetto alla sicurezza della Rinascente allegata ai verbali di arresto. Questa è la ricostruzione dei fatti secondo quanto riportato dal sito del quotidiano: l’uomo della sicurezza avrebbe visto la coppia prendere le sei magliette al primo piano e poi avviarsi con le scale mobili fino ai camerini del terzo. Lì, si legge nel racconto riportato dal sito del quotidiano “la donna resta fuori e passa le maglie, una per una, al ragazzo all’interno del camerino. Finito di passare gli abiti, la donna dà al ragazzo anche la sua borsa. Il tutto dura qualche minuto”. Poi, il ragazzo sarebbe uscito e, stando al racconto dell’addetto alla sicurezza, a quel punto “nessuno dei due ha più in mano le maglie”. Una volta fuori dai camerini, i due sarebbero saliti al quarto piano, senza accorgersi di essere seguiti dall’uomo della security, e il ragazzo sarebbe entrato per un attimo in bagno. La coppia, quindi, sarebbe scesa al secondo piano. Lì, secondo quanto raccontato dall’addetto alla sicurezza e riportato dal “Corriere della Sera”, “il ragazzo prende due costumi da uomo, va alle casse e li paga. Poi entrambi imboccano l’uscita su piazza Duomo”. Le barriere antifurto, però, suonano perché le magliette, ritrovate poi nella borsa della donna, hanno ancora sopra un secondo tipo di sensore, più difficile da individuare.
Su Facebook, Marco Carta ha commentato così la vicenda:
“Un vecchio proverbio diceva “male non fare, paura non avere”. Ho continuato a ripetermelo in attesa di vedere il magistrato e ho fatto bene a ripetermelo e ad aver fiducia nella magistratura che ha riconosciuto la mia totale estraneità ai fatti. Sono molto scosso in questo momento e spero e mi auguro con tutto il cuore che la stampa e il web diano alla notizia della mia estraneità al reato di furto aggravato la stessa rilevanza che hanno dato all’arresto. In questi casi quando sai di essere ingiustamente accusato pensi alla tua famiglia e alle persone a te care che leggono notizie e si allarmano e soffrono inutilmente. Vi prego di restituire a loro la serenità che meritano. Sono una persona onesta e certamente non rubo. Grazie ancora e spero mi aiutiate per me e per loro a fare chiarezza”.