Marco Marsullo torna a Roccapiemonte con ‘Il tassista di Maradona’

Il ciclo annuale di incontri letterari, declinato con la formula ‘Leggere è una risorsa per la persona e per la comunità’, si conclude con una serata in cui si parlerà del rapporto tra calcio e letteratura. Il calcio metafora della vita, per l’imprevedibilità che caratterizza questo bellissimo sport, il calcio come palestra di valori di convivenza civile; ma anche occasione e pretesto per parlare delle infinite sfaccettature della vita in una chiave diversa, spesso favolistica, onirica, poetica o epica.  Con questo suo romanzo Marco Marsullo ritorna alla sua tematica d’esordio, quella di Atletico Minaccia Football Club, quella che lo ha imposto al grande pubblico.  Giovedì 7 luglio alle 19.30, presso l’Antico Caffè (Piazza Zanardelli, Roccapiemonte) Marco Marsullo presenterà il suo ultimo libro “Il tassista di Maradona” (Rizzoli, 2016). L’incontro, voluto ed organizzato dalle associazioni culturali Fedora e Rosa Aliberti insieme a Luca Badiali, sarà moderato dal giornalista Andrea Manzi. Marco, con la sua scrittura spumeggiante e ricca,  sottolinea il presidente Gaetano Fimiani, è l’ambasciatore di Fedora nel mondo: siamo felici che torni a trovarci ad ogni nuovo romanzo, Roccapiemonte lo ha adottato. La trama:

«Mi perdoni se insisto, ma lei è El Mágo?»

«I maghi fanno le magie, io guido un taxi.»

«Certo, ma io ho letto della sua storia che dopo aver smesso di giocare ha cominciato a guidare un taxi, qui, a San Salvador.»

«Balle.»

San Salvador è una città grande come una balena, dentro la sua pancia c’è un taxi in moto perpetuo e dentro quel taxi un uomo con la voce bassa e i

ricci ormai grigi. Nella sua vita precedente quel tassista regalava sogni su un campo da calcio. Ma chi è stato davvero Jorge Gonzalez, per tutti i suoi tifosi semplicemente ‘El Mágo’? Uno dei più forti calciatori degli anni Ottanta, il miglior marcatore nella storia della Nazionale di El Salvador, un genio dimenticato da molti ma amato da sua maestà Diego Armando Maradona? Un fuoriclasse che gettò al vento la possibilità di essere ingaggiato dal Barcellona facendosi trovare a letto in dolce compagnia durante un’evacuazione antincendio, che alla maglia numero 10 preferì sempre la 11 e ai ricchi club di mezza Europa il modesto Cádiz, tanto “la paga era decente e ci potevo comprare un numero sufficiente di fritture di calamari”? Oppure è stato solo un cialtrone, un impunito, un dongiovanni dedito alla notte e al flamenco, un ingenuo e un vecchio saggio, uno a cui piaceva usare la testa per pensare più che per colpire la palla. Forse è stato tutte queste cose insieme, Jorge, e oggi, lungo le strade di San Salvador, è un mago senza più trucchi, un tassista all’ultima corsa, destinata a essere indimenticabile come le sue giocate in campo. Ripercorrendo la parabola sportiva e umana di Gonzalez e mescolando sogno e realtà, fantasia e Storia, mito e cronaca, Marco Marsullo ci racconta cosa sia la passione, la nostalgia, l’infanzia, l’amicizia, il senso di una vittoria e di una sconfitta. Tutto quello che è il calcio, tutto quello che è la vita. Marco  Marsullo è nato a Napoli nel 1985. Ha pubblicato, tutti per Einaudi Stile Libero, Atletico Minaccia Football Club (2013), L’audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle Miserabili Monache (2014), I miei genitori non hanno figli (2015) e, per Laterza, Dio si è fermato a Buenos Aires (2014), scritto con Paolo Piccirillo. Scrive su ‘La Gazzetta

dello Sport’.

 

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