Il recente passaggio alla Lega calcio del Capo di Gabinetto di Franceschini e le voci che anche il Segretario generale voglia defilarsi suscitano timori per il futuro nei superstiti 3236 aspiranti ai 1052 posti di Assistente alla fruizione, accoglienza e vigilanza (AFAV) nel Ministero della cultura che hanno appena sostenuto l’orale del concorso partito nel 2019, e attendono la pubblicazione della graduatoria definitiva. Molti di loro, pur amareggiati non poco per la scarsa organizzazione, la disparità di trattamento e la soggettività riscontrate nella gestione della seconda prova da parte delle 11 sotto-commissioni territoriali, hanno taciuto credendo alle promesse dei ‘marinai’ che oggi si affrettano ad abbandonare la nave. Con altri Senatori, perciò, la settimana scorsa ho rivolto una interrogazione al Ministro Franceschini per sapere se “possa rilasciare una dichiarazione ufficiale che confermi, oltre all’assunzione dei vincitori, l’intenzione di procedere allo scorrimento delle graduatorie degli idonei, prima e senza che su tale ipotesi, trascinandosi la questione, possano innescarsi deplorevoli compravendite elettorali in vista delle elezioni politiche del 2023”. E ancora, ho chiesto “se convenga che mantenere gli impegni assunti dall’ex Capo di Gabinetto con il futuro personale AFAV, oltre che doveroso per colmare la grave lacuna di organico” – 7222 unità, si stima – “sarebbe anche opportuno, perché attingere alla graduatoria di un concorso pubblico consentirebbe al MiC di non ricorrere alle esternalizzazioni e con quelle esporsi al rischio di una gestione privatistica di eventuali future assunzioni, tacitando così anche i mugugni della Corte dei conti che, nella deliberazione n. 22/2022 del 23 febbraio u.s. sulla convenzione tra il museo statale Vittoriano e Palazzo Venezia e ALES S.p.A., ha deplorato il ricorso a quella società in house identificando in essa lo strumento di un potenziale vulnus all’art. 97, comma 4 della Costituzione”. In assenza di una risposta ufficiale del Ministro, è da credere che le promesse di assunzione dei non vincitori difficilmente saranno mantenute; quanto ai vincitori, solo qualche mese fa al Collegio Romano mancava ancora l’autorizzazione ad assumere per oltre 400 unità delle 1052 previste.
Margherita Corrado (Senato, Gruppo Misto – Commissione Cultura)