Maria Pia De Vito ritorna al Brass Group. In scena al Real Teatro Santa Cecilia lo spettacolo “Dreamers”

“Oggi più che mai, abbiamo bisogno di questa “giustizia poetica”, dell’arte come faro di lucidità e di professione della libertà in quanto partecipazione” è ciò che afferma la cantante e compositrice, Maria Pia De Vito, insegnate presso la Scuola Popolare di Musica del Brass nel 1996 per un quinquennio nella classe di canto jazz. Con lei durante quegli anni, allieve talentuose che hanno avuto successo a livello nazionale ed internazionale come Anita Vitale, Olivia Sellerio, Lidia Schillaci. La De Vito è stata anche vincitrice nel 2008, 2009, 2011 del Top Jazz, referendum della critica indetto dalla rivista Musica Jazz, dal 2010 al 2016 vince il referendum popolare della rivista JAZZIT, nonchè il premio Musica e Dischi 2012 per la migliore produzione internazionale con il suo disco Mind the Gap, ed ancora direttrice della sezione Jazz del Ravello Festival dal 2016 al 2018, è attualmente direttrice artistica del Festival Bergamo Jazz. Maria Pia De Vito ritorna al Brass Group questo fine settimana con un doppio concerto, alle ore 19.00 e 21.30 il 22 ed il 23 aprile per la stagione Brass in Jazz. L’artista salirà sul palco del Real Teatro Santa Cecilia per presentare il suo ultimo lavoro discografico “Dreamers”, accompagnata da Julian Oliver Mazzariello (pianoforte) Enzo Pietropaoli (Contrabbasso/ basso elettrico ) Alessandro Paternesi (Batteria). Il nuovo progetto muiscale della De Vito è una collezione che racchiude canzoni di Icone del songwriting americano: Paul Simon, David Crosby, Bob Dylan, Tom Waits e la mia sempre amata Joni Mitchell. Poeti e lucidi sognatori che dagli anni sessanta in poi ad oggi hanno saputo emanare produzioni musicali di grande bellezza, incarnando in testi di profonda sincerità e forza poetica lo spirito del loro tempo. Sono brani storici ed attualissimi ,in questo complesso presente, per contenuti ed intenzioni, siano essi incentrati in disarmanti e disarmate riflessioni sul proprio privato, o nella professione di una critica mordace della società e della politica, rappresentano in sè espressioni di una ispirata idea di un mondo “giusto“. Dalla raffigurazione di una isola di pace da raggiungere, in contrapposizione alla chiamata alla guerra del Vietnam, della meravigliosa “The Lee Shore “di David Crosby, dai fantasmi d’amore da inseguire, ma senza illusioni, come in Simple Twist of Fate di Bob Dylan o “Carey “ di Joni MItchell, alla critica alle ipocrisie sociali “BE cool” di J.Mitchell , delle ingiustizie sociali “Chinese Cafè” di J.Mitchell o “Questions for the angels”, dalla spregiudicatezza di certi poteri politici “Pigs sheep and wolves”, al canto della tenerezza e della cura per l’altro, come in “Rainbow Sleeves” di Tom Waits. “So was Naples-born vocalist Maria Pia De Vito’s recital of seven Joni Mitchell songs, which she delivered with pitch-perfect, nuanced phrasing, deploying her voice seamlessly as an instrument within a think-as-one trio with Pietropaoli and pianist Julian Oliver Mazzariello. She conveyed the narrative arc of each lyric with a subtlety and dramatic nuance all the more remarkable for the fact that English is not her native tongue” (Ted Panken on Downbeat, February 2018) .

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