È arrivata in Italia Mariasandra Mariani, la turista tenuta in ostaggio 14 mesi nel deserto del Sahara da rapitori di Al Qaida del Maghreb islamico (Aqmi) e liberata ieri. Un rientro in forma strettamente riservata, ed infatti all’arrivo all’aeroporto di Ciampino, alle 8 e 10 di questa mattina, è stato vietato a giornalisti e televisioni di avvicinarsi all’area di atterraggio.
Il corteo delle auto, con a bordo la 54enne toscana, ha lasciato la zona del 31/mo Stormo dell’Aeronautica Militare e Ciampino alle 8,54. Le auto sono transitate velocemente davanti alla schiera di giornalisti e operatori tenuti lontano dall’area militare e che si sono piazzati all’uscita dell’area portuale per poter riprendere le immagini: dal finestrino dell’auto scura dov’era la Mariani, si è potuta scorgere la donna solo per un attimo, con gli occhiali sul volto. Secondo quanto si è appreso, la Mariani, appena scesa dal Falcon che l’ha riportata in Italia, è apparsa molto dimagrita: qui ha abbracciato, in un clima di grande commozione, tre suoi familiari giunti allo scalo romano ad accoglierla. La turista toscana dovrebbe oggi recarsi alla Farnesina e alla Procura di Roma.
La donna è stata liberata ieri, dopo una prigionia durata per più di due anni. Doveva essere infatti un soggiorno di soli 14 giorni quello della donna di San Casciano Val di Pesa, che aveva raggiunto la regione del maghreb con l’agenzia turistica ‘Teneré. Dopo aver trascorso una prima settimana della vacanza nella regione di Tadrart con altri turisti e si era poi recata a Djanet per un rifornimento di carburante e cibo.
Qui venne intercettata da un gruppo di una quindicina di terroristi con armi automatiche a bordo di fuoristrada e rapita, mentre tornava dal suo gruppo. La guida e il cuoco che accompagnavano la donna, anche loro catturati in un primo momento, sono stati rilasciati subito dopo.
Padre Maria Sandra Mariani: “Ora si scordi l’Algeria”. “Ho avuto la conferma dalla Farnesina che è stata rilasciata”. Commenta così il padre di Maria Sandra Mariani, la notizia della liberazione della figlia. “Non ci hanno detto però dove si trova. Lei andava spesso in Algeria, stava lì un mese l`anno. Aspettiamo con ansia il momento – aggiunge il papà di Sandra Mariani – in cui potremo abbracciarla. Appena la vedrò le dirò: dimenticati l`Algeria. È andata nove o dieci volte lì e ogni volta noi eravamo sempre in pensiero”.