Marina Berlusconi scrive a Repubblica, direttamente al direttore Maurizio Molinari per smentire congetture e trame messe in campo dal quotidiano all’indomani dell’incontro tra lei e mario Draghi. “Caro Direttore, questa mattina sul suo giornale ho letto il nuovo, l’ultimo, l’ennesimo retroscena che mi riguarda. So bene che arginare il fiume delle voci e delle indiscrezioni è pratica molto difficile, se non impossibile. Ma io non posso continuare a tollerare presunte ricostruzioni che non hanno il minimo contatto con la realtà”. La primogenita di Silvio Berlusconi usa parole definitive: parla di “fantascienza” di “assurde riunioni carbonare” attribuitele. E’ veramente troppo.
L’incipit è risoluto, determinato a smentire i retroscena che sostengono ci sia “disistima” da parte della famiglia Berlusconi nei confronti della premier Giorgia Meloni e “scontentezza” per l’operato del ministro degli Esteri Antonio Tajani alla guida di Forza Italia. “In entrambi i casi – prosegue Marina Berlusconi – è vero esattamente il contrario”. Il quotidiano “descrive perfino pensieri e progetti che non ho, né ho mai avuto – sottolinea la presidente di Fininvest -. Arriva addirittura a deformare il contenuto di incontri che fanno parte del mio ruolo e del mio lavoro, trasformandoli in assurde riunioni carbonare che nasconderebbero trame politiche da fantascienza”. “Tutto molto affascinante, lo ammetto: quasi intrigante. Ma anche distante ventimila leghe dalla verità. Già, la verità… In un’epoca di fake news e di chiacchiere incontrollabili, conta ancora qualcosa?”.
“Per questo le scrivo, caro Direttore: per rispetto del lavoro che fate e per rispetto del suo giornale. Ancor prima, però, per rispetto e per amor di verità. Forse sarò ostinata, e di certo le parrò all’antica -prosegue la lettera-. Ma continuo a pensare che la realtà dei fatti conservi un valore. E che i ‘retroscena’ possano avere un senso soltanto quando e se, da dietro il palcoscenico, descrivono una scena reale. Non un teatro – anzi un teatrino – che non c’è” conclude Marina Berlusconi nella sua missiva.
Il precedente
Era già accaduto nell’ottobre 2023 che Marina Berlusconi dovesse smentire ricostruzioni inventate di sana pianta sulla volontà della famiglia di colpire il governo di Giorgia Meloni. Idea che si sarebbe manifestata con dei fuori onda trasmessi da Striscia la notizia. La “La verità è una sola: stimo molto Giorgia Meloni”, disse la figlia del Cav. Aggiungendo: “In questi giorni ho letto e sentito di tutto: retroscena inventati di sana pianta, ricostruzioni totalmente prive di senso logico e spesso anche contraddittorie. La verità è una sola: stimo molto Giorgia Meloni. La trovo capace, coerente, concreta. La apprezzo sul piano politico e la apprezzo molto anche come donna, ancor più in questi giorni”.
Marina Berlusconi è stata, ancora una volta, costretta a scrivere a Repubblica e a smentire con toni anche abbastanza duri che l’incontro tra lei e Draghi, alla presenza di Tajani, avesse qualche finalità politica. La ricostruzione fantascientifica, ispirata da una delle tante profezie renziane di luglio, di manovre tendenti a rovesciare l’attuale governo per farne un altro, ovviamente tecnico, con alla guida Mario Draghi, è simile a un approdo prossimo sul pianeta Giove. Perché e come possa cadere un governo solido, che mantiene la barra dell’economia, che aumenta lavoro e Pil e che, di conseguenza, i suoi consensi elettorali (peraltro nell’unico Paese europeo di rilievo in cui la maggioranza governativa ha vinto alle elezioni europee) è un mistero indecifrabile. O semplicemente un’eterna fake news.