Marina Calderone, nel question time alla Camera, replica punto su punto sulla sospensione del reddito di cittadinanza con un sms inviato a 159mila famiglie.
«Questo governo – premette il ministro del Lavoro – attraverso l’incentivo al lavoro e il sostegno necessario ai nostri concittadini più fragili, impiega ogni ora del suo tempo per contrastare e ridurre quel disagio sociale su cui qualcuno, al contrario, soffia cercando di costruire il dissenso».
«Non ho mai pensato – prosegue la Calderone – di sottrarmi al confronto con il Parlamento sui temi dei quali mi occupo per rispetto istituzionale che contraddistingue il mio operato. Al contrario, dedico sempre il massimo impegno allo scopo di fornire puntuali e complete risposte ai quesiti che mi vengono posti anche quando gli stessi muovono esclusivamente da ragioni di parte, talvolte propagandistica».
«Le persone non attivabili al lavoro possono fruire del reddito oltre il limite dei 7 mesi. I nuclei familiari con persone disabili, minorenni o persone con almeno 60 anni di età continueranno a percepire il reddito, fino a dicembre senza soluzione di continuità. Non c’è quindi alcuna incertezza normativa né abbandono delle strutture territoriali. Stiamo lavorando in sinergia, con spirito di leale collaborazione a tutti i livelli istituzionali per garantire servizi sempre più efficaci ed efficienti e tutti i soggetti stanno collaborando per garantire a ciascuno in relazione ai propri bisogni il beneficio economico e il supporto necessario nei percorsi di inclusione sociale e lavorativa senza dimenticare il ruolo rilevante che hanno oltre ai centri per l’impiego anche i servizi privati per il lavoro nonché gli enti del Terzo Settore».
«Nessuno è lasciato indietro e mai lo sarà – dice Maria Teresa Bellucci, viceministra al Lavoro e alle politiche Sociali – La transizione dal fallimentare Reddito di cittadinanza è in corso, senza alcuno shock sociale. Per coloro che, invece, sono in età da lavoro si apre la strada al supporto per la formazione e il lavoro già dal primo settembre. Un approccio di buonsenso, attento al welfare e alle politiche attive, vogliamo un’Italia solida che punta e investe nella crescita senza lasciare nessuno nelle retrovie».
«Era opportuno superare lo strumento del reddito di cittadinanza perché la misura ha fallito: non è servita a sconfiggere la povertà e nè tantomeno ha creato nuovi posti di lavoro. Quindi il governo deve tenere la barra dritta e andare avanti con nuovi strumenti. E non capisco le proteste di forze politiche come il Pd che al varo del reddito invece erano contrari». Costanzo Jannotti Pecci, presidente dell’Unione Industriali Napoli, commenta così la scelta dell’esecutivo di sospendere il reddito di cittadinanza, per cui sta montando la protesta dei percettori. Anche perchè, sottolinea Jannotti Pecci, «quanti davvero non sono in condizione di lavorare e sono in difficoltà non saranno lasciati soli».
«La verità – prosegue il numero uno degli industriali campani – è che c’era una vastissima area di coloro che prendevano il reddito e che lavorava in nero o operava al servizio della criminalità e che quindi scientemente sceglievano di non cercare un lavoro regolare».
Sulla comunicazione via sms della sospensione del reddito di cittadinanza per 169mila percettori, Jannotti Pecci osserva. «La comunicazione via sms può essere discutibile, trattandosi di persone si poteva accompagnare a una comunicazione più tradizionale e meno spersonalizzante. Detto questo, era fin dall’approvazione della legge di bilancio che si sapeva che il reddito sarebbe terminato a luglio».
Il presidente di Confcommercio Campania Pasquale Russo. «Il reddito di cittadinanza era una cosa che è stata immaginata come la possibilità di un accompagnamento all’inserimento nel mondo del lavoro, ma alla fine è diventato un sussidio che molto spesso non ha aiutato realmente chi ne aveva bisogno, diventando una vera e propria patologia. Un’occasione per tanti di poter prendere soldi senza avere l’obiettivo di essere inseriti».