Ignazio Marino ha avuto un colloquio telefonico con il Presidente del Consiglio, Matteo Renzi, sul Salva Roma ed ha annotato: “Ho fatto chiaramente capire che sono disponibile a bloccare la città, questo evento è di portata planetaria, e lo dico con chiarezza che se per marzo non ci saranno i soldi per i 25mila dipendenti del Comune, per il gasolio dei bus, per tenere aperti gli asili nido e per organizzare la santificazione dei due papi blocco tutta la città.”. E poi la ciliegina sulla torta: “C’è grande fiducia con Matteo Renzi e la conversazione che abbiamo avuto “è stata da sindaco a sindaco…”. Eh no, sindaco Marino. No! Io credo che sia doveroso rispettare i ruoli nel rispetto delle reciproche competenze. La conversazione è avvenuta tra un sindaco ed il Presidente del Consiglio dei Ministri. Punto! Ed ovviamente c’è stata irritazione a Palazzo Chigi per i toni usati da Ignazio Marino riguardo alla decadenza del dl Salva Roma. Freddo è stato il commento di Palazzo Chigi sottolineando che il governo sta lavorando per risolvere con urgenza un problema non creato da loro, ed il Governo sta lavorando giorno e notte per risolvere un problema che non è originato dall’Esecutivo, tra l’altro insediatosi da poco. Il Governo lavora ad un provvedimento urgente da approvare in Consiglio dei ministri che recepisca alcune misure contenute nel decreto Salva Roma. E’ in corso infatti una riunione al Mef tra tecnici di via XX Settembre e quelli della Presidenza del Consiglio, per affrontare le questioni relative al bilancio del comune di Roma dopo che ieri è stato ritirato il decreto Salva Roma. In realtà il governo lo ha ritirato per l’ostruzionismo di Lega e M5S che hanno presentato una valanga di emendamenti. Il governo dovrà intervenire con un nuovo provvedimento entro la scadenza il 28 febbraio, ovvero entro domani, se vuole evitare la decadenza delle norme che hanno consentito al Comune di chiudere il bilancio 2013. A seguito del buco originato da mancate coperture finanziarie si aprirebbe la porta al default ed al commissariamento. L’ostruzionismo della Lega era atteso, ma non quello del Movimento Cinque Stelle. In sala stampa Renato Brunetta è stato durissimo: “A noi questo Salva Roma fa leggermente schifo e se il sindaco Marino desse le dimissioni per bancarotta non ci dispiacerebbe più di tanto. Chiunque al suo posto farebbe meglio.”. In pratica, meglio un bel Commissario al bilancio che Marino. Bisogna quindi aspettare se il Governo troverà gli strumenti legislativi per risanare Roma una volta per tutte.