Spingere Mario Draghi alla Nato per ricevere in cambio un “aiutino” in Europa. È il piano che Alberto Maggi su affaritaliani.it attribuisce a Giorgia Meloni, che intanto sta per portare in Aula il decreto ad hoc sull’invio di armi all’Ucraina che ieri, venerdì 2 dicembre, è stato votato all’unanimità in Consiglio dei ministri. D’altronde la premier non ha mai avuto ambiguità sul sostegno a Kiev: anche quando era all’opposizione la sua posizione è sempre stata filo-atlantica e pro-Ucraina.
Non a caso Volodymyr Zelensky è stato tra i primi a congratularsi con la Meloni per aver vinto le elezioni dello scorso 25 settembre. “Una posizione – scrive Maggi su affaritaliani.it – quella della Meloni, figlia anche del bilaterale che ha avuto a Bali, in occasione del G20. Dietro ci sarebbero il pieno sostegno di Meloni (che avrebbe fatto pressing sull’inquilino della Casa Bianca) alla candidatura di Draghi come successore di Jens Stoltenberg, il segretario generale della Nato il cui mandato scade il prossimo 30 settembre dopo la proroga di un anno”.
Stando a quanto riporta Maggi, l’ex premier italiano avrebbe ottime possibilità di diventare capo dell’Alleanza atlantica: un ruolo per il quale è decisivo l’appoggio degli Stati Uniti e del Regno Unito. Ma cosa otterrebbe la Meloni in cambio della salita di Draghi alla Nato? “Una figura come quella di Draghi – sottolinea Maggi – che ha sempre avuto un ottimo rapporto personale e di stima con Meloni, può esercitare un ruolo molto importante (e ascoltato) presso le cancellerie europee e i vertici europei affinché tanto sulla manovra quanto sul Patto Bruxelles non si metta di traverso rispetto a Roma”.