Mario Draghi lancia un appello all’Europa unita durante un’audizione al Parlamento Ue, dove dedica anche un passaggio alla situazione politica italiana. ‘Dobbiamo vedere i fatti’, risponde il governatore della Bce a chi gli domanda un giudizio sulle politiche del governo italiano in materia di debito e pensioni. E a proposito degli effetti che la fine del quantitative easing potrebbe avere per l’Italia commenta: ‘Abbiamo visto la reazione dei mercati alla nostra decisione ed è stata tutt’altro che drammatica’
‘Prima di pronunciare un giudizio è necessario attendere. La prova del nove saranno i fatti. Per ora ci sono stati sono annunci, prima di parlare dobbiamo aspettare i fatti’, risponde Draghi all’europarlamentare Fulvio Martusciello (Ppe) che si riferiva ai piani dell’esecutivo italiano relativi alle pensioni, i cui costi alcuni tecnici giudicano insostenibili, e al debito pubblico e al rischio che possa gonfiarsi ulteriormente dopo la flat tax e misure di sostegno ai redditi. Quanto agli effetti che la fine del Qe potrebbe avere per l’Italia Draghi risponde: ‘Così come la nostra funzione, anche la nostra missione e il nostro mandato non sono volti a proteggere i bilanci nazionali’. Draghi ha aggiunto: ‘Detto questo, siamo fiduciosi che l’economia si stia rafforzando e che la riduzione degli acquisti di titoli sia mitigata da altre misure di politica monetaria cosicché l’espansione monetaria rimarrà ampia’.