Greta Thunberg è stata l’ospite d’onore alla Youth4Climate che si è tenuta al centro Congressi di Milano nei giorni scorsi. Successivamente è stata ricevuta da Draghi insieme ad altri attivisti.
La Youth4Climate, conferenza dei giovani sul clima organizzata dal governo italiano come evento introduttivo alla Pre-Cop26, riunione dei ministri dell’Ambiente in vista della Cop26, conferenza annuale dell’Onu in programma a Glasgow dal 31 ottobre al 12 novembre. Quattrocento giovani, due per ciascuno dei 197 paesi dell’Onu, discuteranno con esperti su tutti gli aspetti della crisi climatica.
Greta ha affermato alla Youth4Climate che le parole dei governi sono semplicemente dei ‘bla, bla, bla’, ‘solo parole’.
Greta con il ‘bla bla bla’ sostiene che negli ultimi trenta anni i governi del mondo sono stati ricchi solo di parole, ma nulla è stato fatto sul clima e le emissioni di cO2 continuano a crescere: ‘Possiamo invertire questa tendenza, ma serviranno soluzioni drastiche. E dato che non abbiamo soluzioni tecnologiche, vuol dire che dovremo cambiare noi. Non possiamo più permettere al potere di decidere cosa sia la speranza. La speranza non è un qualcosa di passivo, non è un ‘bla bla bla’. La speranza vuol dire la verità, vuol dire agire. E la speranza viene sempre dalla gente. Noi vogliamo giustizia climatica, e la vogliamo ora’.
Greta ha guidato una grande manifestazione a Milano cui hanno partecipato i giovani di ‘Friday’s for future’. Greta ha detto che ‘la speranza siamo noi’. In altre parole non si aspettano molto dai governanti.
In contemporanea alla riunione dei giovani si sono incontrati anche gli esponenti di cinquanta paesi che condividono la direzione in cui andare, ma non possono prendere impegni, anche perché l’incontro è stato preparatorio a quello che si terrà a Glasgow.
In una conferenza stampa hanno riferito che l’impegno rimane quello di non fare aumentare la temperatura globale di più di un grado e mezzo.
La linea per l’Italia è quella di arrivare a una produzione di energia elettrica ottenuta per due terzi da energia rinnovabile. Al momento circa un terzo è ottenuto da fonti rinnovabili. In secondo luogo di far crescere il riciclo dei rifiuti. In terzo luogo difendere e incrementare il patrimonio boschivo, in particolare piantando alberi nelle città.
Greta, come noto, è stata ricevuta da Draghi insieme ad altre attiviste. Il premier la ha rassicurata sull’impegno del nostro paese per ridurre le emissioni di cO2. Ha aggiunto che il suo ‘bla, bla, bla’ non è rimasto inascoltato e ha incoraggiato il movimento a continuare a spingerlo a fare di più.
In altre parole secondo Greta si tratta di accettare una regressione economica, visto che la tecnologia non ha fatto progressi sulla gestione del clima. Greta lancia l’allarme ma, come è giusto che sia, non ha una soluzione da proporre. In realtà i progressi ci sono ma come tutte le questioni che riguardano l’intero pianeta sono complesse e anche se la tecnologia per inquinare meno c’è (fotovoltaico, eolico, idroelettrico) e altre se ne stanno studiando, come idrogeno e nucleare pulito, scegliere a livello planetario le scelte da fare sono difficili e complesse.
A livello planetario vi è un evidente aumento della temperatura, una diminuzione della superficie dei ghiacciai e della copertura nevosa; e si è constatato che tutti i tipi di foreste (tropicali, boreali ecc.) sono minacciati come mai in precedenza.
L’unica pecca che troviamo in Greta Thunberg è l’uso fatto con disprezzo del ‘bla bla bla’ che in verità è l’essenza della libera discussione democratica. Il giovanilismo che usa il ‘bla bla bla’ irride le procedure e i valori della democrazia. L’ipersemplificazione è fonte di guai, mentre pone la necessità di discutere su questioni complesse e spinose che riguardano la difesa imprescindibile dell’ambiente, il destino di milioni e milioni di posti di lavoro in tutto il mondo, la ricerca di un vasto consenso sociale alle decisioni da prendere, la conversione radicale di interi settori produttivi che hanno consentito un’espansione del benessere e del tenore di vita mai conosciuto dall’umanità. Il problema reale è nella dilazione all’infinito della decisione. Greta pone un problema, un problema urgente da risolvere e non le si può imputare di non risolvere la problematica. Ma la discussione libera, base e fondamento di ogni decisione democraticamente assunta, è un bene prezioso che non va sperperato nell’orbita delle decisioni frettolose.
Se esamini per davvero la verità scientifica sull’anidride carbonica piuttosto che il ‘discorso basato sul risentimento carico di politica’ contro Madre Natura che viene veicolato da persone come Greta Thunberg, ci si può rendere conto che la CO2 è un nutriente cruciale per l’ambiente e l’ecosistema terrestre
Come società interessata al rimboschimento, all’ampliamento della diversità della vita vegetale, al nutrimento degli alberi e al inverdimento dei deserti, non dovremmo più tollerare chiunque sia impegnato in discorsi d’odio contro Madre Natura e CO2.
Se vista senza pregiudiziali e prevenzioni ci si può trovare d’accordo con questi podtulati:
“La CO2 è un nutriente per le foreste”.
“La CO2 è prodotta dalla vita oceanica”.
“La CO2 porta l’equilibrio nell’ecosistema globale”.
“La CO2 è per le piante come l’ossigeno per gli esseri umani.”
“La CO2 può aiutare a trasformare deserti sterili in foreste sostenibili”.
Naturalmente vengono usati semplici esempi per fare notare che le decisioni in merito non sono semplici e non si tratta di un semplice ‘bla bla bla’. Restando positivi, si può riconoscere che ciò che è buono per le piante fa bene al pianeta. Procedendo per verso contrario si può affermare il contrario.
Greta Thunberg ha 18 anni ed è un’attivista svedese diventata famosa per il suo sciopero contro il cambiamento climatico. Dal primo picchetto davanti al Parlamento del suo Paese all’aspro confronto con i leader mondiali: ecco le tappe che in poco tempo l’hanno portata a diventare famosa in tutto il mondo. Nel 2018, a 15 anni, proclama lo sciopero che farà il giro del mondo: annuncia che non andrà più a scuola fino alle elezioni legislative del 9 settembre 2018 in Svezia. La sua, spiega, è una protesta contro il cambiamento climatico
Quell’anno il caldo è arrivato a provocare alcuni incendi nei boschi svedesi. La giovane studentessa chiede al governo di ridurre le emissioni di anidride carbonica come previsto dall’accordo di Parigi
La sua protesta è serrata. Tutti i giorni, anziché andare a scuola, si siede davanti al Parlamento svedese, con un cartello il cui slogan è ormai diventato celebre: ‘Skolstrejk för klimatet’, ovvero ‘Sciopero della scuola per il clima’
La sua battaglia viene applaudita da giovani di diversi Paesi e in poco tempo nasce un movimento studentesco internazionale sotto il nome di ‘Fridays for Future’.
Giovani studenti in tutto il mondo iniziano a scegliere il venerdì per manifestare contro il cambiamento climatico
I ‘Fridays for Future’ sono ormai un caso mondiale quando il 4 dicembre 2018 Greta Thunberg arriva a parlare di fronte alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, la Cop 24 di Katowice, in Polonia
Le parole della giovane attivista sono rivolte direttamente ai leader mondiali e sono durissime: ‘L’anno 2078 celebrerò i miei 75 anni, se avrò figli forse passeranno quella giornata con me. Forse mi chiederanno di voi, forse mi chiederanno perché voi non abbiate fatto nulla, mentre c’era ancora il tempo per agire’.
Il suo discorso appassiona giovani e non di ogni nazione e infiamma nuove proteste contro il cambiamento climatico. E pochi mesi dopo, il 25 gennaio 2019, Greta Thunberg interviene al Forum mondiale economico di Davos. Ha appena compiuto 16 anni
Il 21 febbraio 2019 parla a Bruxelles, davanti all’allora presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker: ‘I vostri impegni non bastano’, dice severa ai rappresentanti dell’Europa
Il 15 marzo 2019 al suo sciopero mondiale per il futuro aderiscono 700 città da 100 Paesi. E il 16 aprile 2019 parla di nuovo alla commissione Ambiente del Parlamento europeo
Il 17 aprile 2019 è invece a Roma, dove partecipa all’udienza generale del Pontefice in piazza San Pietro. Papa Francesco decide di salutarla personalmente
Il 18 aprile 2019 è a Palazzo Madama, per parlare al Senato della Repubblica italiana: ‘Siamo scesi in piazza non perché possiate farvi i selfie, ma perché agiate’, dice ai nostri politici
Poi Greta Thunberg decide di recarsi a New York per partecipare al summit sul clima delle Nazioni Unite del 23 settembre. Ma non prenderà l’aereo, mezzo altamente inquinante, ci andrà in barca a vela. Il viaggio durerà due settimane
Il 18 settembre incontra Barack Obama. ‘Riconoscendo che la sua generazione subirà l’impatto peggiore del cambiamento climatico – scrive l’ex presidente Usa, che la ospita negli uffici della sua fondazione – Greta non teme di spingere per un’azione vera’.
A dicembre 2019, Greta Thunberg viene scelta come Persona dell’anno e finisce sulla copertina del Time. È la più giovane personalità di sempre mai scelta dal magazine per la storica cover che dal 1927 incorona il personaggio simbolo dell’anno
Anche in questo periodo di pandemia, lo sciopero per il clima non si è fermato. E Greta continua a tenere alta l’attenzione sui cambiamenti climatici
Greta Thunberg ha annunciato un nuovo anno di battaglie: ‘Felice anno nuovo! – ha scritto sui social in occasione del Capodanno -. Possa il 2021 essere l’anno del risveglio e del vero cambiamento coraggioso. E continuiamo tutti la lotta senza fine per il pianeta vivente’.
Il 28 settembre 2021 è a Milano per la Youth4Climate, l’evento dove 400 giovani da tutto il mondo si sono riuniti per lavorare a un documento su clima e cambiamenti ambientali da presentare ai leader mondiali in occasione della PreCop26. “Vogliamo una giustizia climatica, ora! Fanno solo finta di ascoltarci”, ha detto.
Al momento la dinamica della vicenda climatica nel nostro Paese è all’attenzione di Mario Draghi che porrà al G20 la necessità di intraprendere azioni risolutive che saranno esaminate al meglio durante la Cop26 che si terrà a Glascow.