Marò liberi ma in India, caso passa a tribunale speciale

La Corte del Kerala non potrà decidere sul caso dei marò. I giudici hanno infatti stabilito l’incompetenza di tale Stato sulla vicenda “poiché il fatto non è avvenuto nelle acque territoriali indiane”. Per questo motivo è stata disposta la creazione di un tribunale speciale a New Delhi per esaminare l’incidente che ha coinvolto in febbraio i marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone.

Secondo i giudici Altamas Kabir e J.Chelameswar , invece, “lo Stato centrale indiano ha giurisdizione, per cui il caso dovrà essere trattato a New Delhi da un tribunale speciale costituito in coordinamento dal governo e dalla stessa Corte Suprema”. Inoltre dalla sentenza è anche emerso che “i marò non godevano di quella immunità sovrana che avrebbe determinato automaticamente l’applicazione della giurisdizione italiana”.

Dunque i giudici hanno disposto la firma in giornata di una ordinanza per l’immediato trasferimento dei due militari a New Delhi dove, in attesa dell’inizio dei lavori del tribunale, avranno “piena libertà di movimento nel territorio indiano”. L’avvocato Arish Salve, si è detto “molto soddisfatto per questa sentenza” perché “elimina il problema del Kerala”. Negli ambienti della delegazione italiana presente nell’aula della Corte, fra cui anche l’ambasciatore Daniele Principe, la sentenza odierna è stata valutata positivamente. “Finalmente l’India – ha osservato un partecipante italiano – ha deciso di fare chiarezza su questa vicenda”.

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