“Se il Pdl entra nel governo e la Lega rimane fuori, va in crisi un sodalizio iniziato nel 1994 e non è affatto scontato che si possa tornare insieme. Silvio Berlusconi lo sa bene”. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, in una intervista al Corriere della Sera, ribadisce che la Lega è disponibile a sostenere solo un esecutivo di emergenza nazionale guidato da Angelino Alfano o, in alternativa, da Lamberto Dini. Altre soluzioni non saranno accettate e l’alleanza con il Pdl sarà ridiscussa in vista delle prossime elezioni. “Vedremo quello che succederà in vista delle elezioni, però è chiaro che per costruire un nuovo patto nulla sarà scontato, ogni punto dovrà essere ridiscusso”. Sulla nascita del nuovo esecutivo Maroni è chiaro: “se la maggioranza è la stessa del 2008, semmai allargata a quelli che intanto sono andati via, noi ci stiamo. Se è diversa siamo fuori. In democrazia – riflette il titolare del Viminale – è necessario ci sia l’opposizione e questo faremo, anche perché riteniamo pericoloso che ci sia un’opposizione fuori dal Parlamento. L’unica opposizione sarebbe nelle piazze, un rischio troppo alto”.
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