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L’alleanza con la Lega Nord è salda e non “credo che sia finita”. Silvio Berlusconi non ha dubbi e in una pausa del processo Mils a Milano sottolinea, a voler fugare tutti i dubbi, che in settimana “ho un appuntamento con Umberto Bossi”. Ma dopo lo stop di ieri di Calderoli oggi arriva quello più “pesante” del suo ex ministro dell’Interno. “Non è come ha detto ieri Berlusconi, certo si deciderà caso per caso come abbiamo sempre fatto, ma l’alleanza formale con il Pdl è finita con il passaggio della Lega all’opposizione di questo Governo e di questa maggioranza di cui il Pdl fa parte”. Per Roberto Maroni “non è una polemica ma è una presa d’atto di un’alleanza che non c’é più”. L’ex ministro dell’Interno ha costatato che “con il Pdl siamo su fronti opposti, occorre vedere quello che succederà. Non c’é alcun automatismo, nessun accordo che possa essere salvaguardato rispetto ad alleanze future”. Parlando a margine della consegna al comune di Varese di un immobile confiscato alla criminalità organizzata il leghista ha definito “un errore quello del Pdl di aderire a questa maggioranza”.
“Bisognava andare a elezioni, che si sarebbero potute fare in poco tempo”, ha osservato Maroni. “La democrazia – ha aggiunto – avrebbe riaffermato i suoi principi che sono quelli di un governo eletto”. Per l’ex responsabile del Viminale “le difficoltà che il governo Monti ha incontrato e incontra sono evidenti: doveva essere il governo che faceva tutto subito, ma a distanza di tre settimane non ha ancora completato la squadra di governo: mi sembra davvero incredibile”. Ribattezza la maggioranza che sostiene il governo Monti in Parlamento come “la nuova triplice: non è più Cgil-Cisl-Uil ma Pdl-Pd-Udc”. E chiude con un pronostico. “Questa parentesi dura un anno, un anno e mezzo al massimo e poi torneremo”.
Intanto questa sera alle 19 un consiglio dei Ministri convocato ad hoc nominerà i sottosegretari, ma non i vice i ministri.
