Marta Maniscalco, candidata all’Ars il 25 settembre

Marta, lei è laureata in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali,  con ovvia  competenza negli aspetti transnazionali dell’odierna realtà economico-sociale, o meglio, in ambito economico, giuridico e  politologico. Come vuole traslare queste competenze se eletta alla Regione siciliana?

Ho discusso di questo al Kimera in cui parlavo di abilità professionale nell’amministrazione statale. Sono mossa dall’ideale di migliorare la nostra terra, la Sicilia, attraverso la corretta amministrazione.  Parlavo della nuova generazione che rappresenta il futuro e che deve aprirsi all’innovazione, facendo investimenti e portando sviluppo.

Quale dovrebbe essere il punto di partenza, lo start?

La scuola e l’istruzione devono diventare l’anello di congiunzione tra famiglie e istituzioni, tra i giovani e il mondo del lavoro. Per il momento, purtroppo,  dobbiamo parlare di disoccupazione giovanile e di lavori sottopagati ma abbiamo il dovere di  formare una conoscenza comparata dei fenomeni sociali da impiegare nei settori dei servizi, dei beni culturali, del turismo e della comunicazione.

Cosa mi dice dell’impegno sociale in politica?

 

Che è necessario formare una conoscenza comparata dei fenomeni sociali da impiegare a livello non teorico ma pratico.  Parlo di sveltimento digitale per tutti i servizi. Il Pnrr prevede ingenti fondi per la digitalizzazione, con sportelli preposti per le persone anziane. Io  sono mossa dall’ideale di migliorare la nostra terra, la Sicilia, nei settori dei servizi, dei beni culturali, del turismo e della comunicazione. Non voglio incagliarmi  a discutere di temi che sono di competenza del Comune, temi coperti  da matrici ideologiche e poco strumentali e  non voglio parlarle di  voto utile visto che  mi assale lo sconforto leggendo della giovane donna che mostra seni e reggiseno per fare il red carpet alla festa del Cinema di Venezia. Io mi batto per scardinare l’assetto dottrinale che ancora non ha smesso di trovare appiglio e consensi.

Lei mi parla di clientelismo?

Se coglie questo nelle mie parole può essere nel giusto. Parliamo invece dell’incuria  con cui vengono trattate le emergenze, le urgenze e i diritti di intere categorie sociali. La generazione a cui appartengono conosce l’angoscia dettata dal non avere soldi a sufficienza, del tentativo di insediarsi all’interno di un mondo del lavoro che non ha abbastanza posti e che sottovaluta e disincentiva, costringendo a passare per iter tortuosissimi prima di concedere un contratto, un’assunzione, una stabilità,   un’identità e parlo del  disorientamento provocato dalle obbligate trasferte verso l’estero. I giovani oggi sono nauseati dalle strumentalizzazioni con cui la destra e la sinistra hanno divorato la loro fiducia. Io non posso ignorare le storie dei miei coetanei, delle persone come me e  si può essere a favore o a sfavore, in accordo o in disaccordo con le linee politiche, ma io spero in una griglia giovanile compatta, energica e combattiva che il 25 settembre possa apportare vivaci cambiamenti nella nostra stupenda regione, la Sicilia!

Roberto Cristiano

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