Acquistavano mascherine dalla Cina sprovviste del marchio Ce, fatte arrivare in Italia attraverso false certificazioni che non garantiscono i requisiti di sicurezza. La Guardia di finanza di Torino ha denunciato tre persone per frode in commercio e sequestrato oltre 10.000 dispositivi di protezione individuale. Le indagini condotte dai militari di Bardonecchia, nel Torinese, hanno preso avvio dopo il sequestro di numerosi articoli sanitari venduti da un’azienda con punti vendita ubicati in Val Susa. I Finanzieri hanno appurato che le mascherine, acquistate in grosse quantita’ dalla Cina, erano si’ certificate ma da una societa’ cinese non autorizzata ad apporre i necessari sigilli di garanzia.
La societa’ cinese era addirittura inserita, insieme ad altre aziende, in una sorta di “black-list” che la bandiva dall’effettuare qualsiasi procedura. Gli inquirenti hanno ricostruito l’intera filiera di approvvigionamento delle mascherine, fatte arrivare in Piemonte da un cittadino di origine cinese, proprietario a Torino e nei comuni limitrofi (Rivoli e Settimo Torinese) di negozi specializzati nelle vendita di articoli floreali, piante e serre, nonche’ gestore di un bar tabacchi. Con l’inizio dell’emergenza Coronavirus, l’uomo aveva deciso di vendere dispositivi medici, che importava dal suo Paese d’origine. Mentre, pero’, i dpi acquistati da societa’ operanti all’interno della Comunita’ Europea sono gia’ muniti di idoneita’, quelli provenienti da paesi extra Ue necessitano di una verifica da parte degli organi preposti, l’Inail o l’Istituto superiore di sanita’.