Continua a tenere banco il dibattito politico sulle mascherine. Mentre il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri avanza la possibilità dell’eliminazione dell’obbligo all’aperto dai primi giorni del prossimo mese, in anticipo rispetto all’ipotesi del 15 luglio, il presidente della Campania Vincenzo De Luca va in controtendenza e afferma di voler lasciare la regola nella sua regione per tutta l’estate.
Nel corso di una diretta Facebook il governatore ha infatti detto: “Manterremo l’obbligo della mascherina all’esterno anche in estate”.
“A volte si determinano i meccanismi imitativi, se si decide che è facoltativo togliere o mettere la mascherina alla fine ci saranno soprattutto ragazzi che saranno imbarazzati a camminare con la mascherina quando la gran parte dei loro colleghi non lo fa. È uno dei motivi per i quali credo che manterremo l’obbligo di usare la mascherina anche in estate“, ha spiegato De Luca.
Il presidente della Regione Campania, ha raccomandato ancora una volta ai suoi concittadini di sottoporsi al vaccino “perché tutta questa allegria che abbiamo per le riaperture, tutta questa ricreazione rischia di essere interrotta fra fine settembre e inizio ottobre. Non credo che avremo la stessa situazione che c’è stata dopo la scorsa estate, perché bene o male sono state somministrate milioni di dosi di vaccino, ma ancora una volta dobbiamo far funzionare la ragione”.
Nella diretta su Facebook De Luca è tornato anche sul tema della somministrazione della seconda dose, con diverso vaccino anti-Covid, da sottoporre agli under 60 che hanno già ricevuto AstraZeneca, sulla quale si era detto contrario.
Riguardo il mix di vaccini il governatore fa adesso un passo indietro, dicendo di fidarsi “di Massimo Galli, che conferma che non ci sono problemi particolari per fare la seconda dose con un vaccino diverso da Astrazeneca. Quindi io di procedere decisamente in questa direzione”.
“La verità in Italia – ha aggiunto De Luca – è che noi non abbiamo raggiunto l’immunità di gregge rispetto al vaccino, ma abbiamo raggiunto sicuramente l’immunità di gregge rispetto alla ragione, perché la quantità di pecoroni che abbiamo nel nostro Paese è sconvolgente. Ormai vi è una bolla mediatica nella quale non c’è spazio per la ragione o per avanzare rilievi critici”.