“Il Pd ormai è solo un comitato elettorale, l’unica cosa che conta è la caccia al voto”: Massimo Cacciari ci va giù pesante quando parla del partito di Enrico Letta. Intervenuto ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus, il filosofo ha commentato la tanto discussa proposta sull’aumento della tassa di successione per i patrimoni oltre i 5 milioni di euro. Proposta avanzata da Letta con l’obiettivo di finanziare una dote per i diciottenni.
L’idea del leader dei dem, che avrebbe contrariato persino il premier Mario Draghi, è stata commentata così da Cacciari: “In una situazione di crisi come questa quella di Letta è una proposta assolutamente minimale. Da non credere la risposta di Draghi che non è un liberista sfrenato, non capisco perché dica che una manovra minima di puro buonsenso come questa non è applicabile”.
Il filosofo ha ammesso che si sarebbe aspettato addirittura qualcosa in più: “Mi sarei aspettato che dicesse: faremo ben di più, faremo una patrimoniale”. E poi scagliandosi contro il Pd, ha detto: “Quella metà che si è scatenata contro la proposta di Letta probabilmente è quella che viene dai Parioli o da piazza San Marco a Venezia”. Sull’alleanza tra Pd e grillini, invece, ha affermato: “I partiti del centrodestra saranno sicuramente uniti, se Pd e 5 Stelle non troveranno un accordo analogo verranno spazzati via”. E infine qualche parola anche sulla ricandidatura di Virginia Raggi a Roma: “A ripresentarsi dopo 5 anni passati in questo modo ci vuole veramente un bel muso”.