Masterplan Reggio Calabria, progetto per il futuro della città

“L’Assessore Paolo Malara ha presentato il Masterplan come un progetto per il futuro della città, enfatizzando concetti come sostenibilità, rigenerazione e prossimità. Tuttavia, il piano si riduce essenzialmente a piste ciclabili e parchi giochi, senza affrontare le vere necessità di sviluppo economico e infrastrutturale di Reggio Calabria. È davvero questa la visione di cui la città ha bisogno?“, è quanto afferma Pino Falduto, noto imprenditore di Reggio Calabria e già assessore nella giunta del compianto Italo Falcomatà.

“La realtà è che Reggio non può accontentarsi di soluzioni simboliche. È necessario un piano concreto e strategico, capace di sfruttare le potenzialità uniche del nostro territorio. Cosa serve davvero a Reggio Calabria?”, rimarca Falduto che elenca le varie opere.

1. Una nuova Aerostazione
Collocata in corrispondenza della fermata ferroviaria e del pontile per i collegamenti marittimi, integrando trasporto aereo, ferroviario e navale in un hub intermodale strategico.
2. Metropolitana di superficie
Un sistema di trasporto rapido e sostenibile che colleghi i quartieri della città, la costa e le aree interne, facilitando la mobilità e riducendo il traffico veicolare.
3. Fiera Internazionale degli Agrumi
Un evento annuale per promuovere le eccellenze agricole del territorio, attirando visitatori e investitori e facendo di Reggio un punto di riferimento per l’agricoltura mediterranea.
4. Mediterranean Life
Un progetto di riqualificazione costiera che unisce turismo, nautica e sostenibilità, trasformando Reggio in un polo attrattivo per visitatori e investitori.
5. Infrastrutture per il turismo e l’industria
Porti turistici, alberghi e spazi per l’industria aeronautica, creando opportunità di lavoro e connettendo la città ai mercati internazionali.

“Le piste ciclabili e i parchi giochi, seppur utili, non possono essere il fulcro del Masterplan. Sono interventi marginali che, senza un contesto più ampio, rischiano di rimanere inutilizzati o abbandonati. Sindaco e Assessori al ramo, è il momento di mettere da parte i progetti di facciata e lavorare per un futuro che valorizzi le vere risorse di Reggio Calabria: la sua posizione nel Mediterraneo, le sue eccellenze agricole e le sue potenzialità turistiche e industriali. Un Masterplan ambizioso e integrato è possibile. Non fermiamoci alla superficie: costruiamo insieme una città capace di crescere e di offrire opportunità ai suoi cittadini, presenti e futuro”, conclude Falduto.

La visione della città futura si sviluppa attraverso 4 assi e 18 elementi; partendo dalla costa, in orizzontale, e penetrando in verticale tutte le aree interne delle vallate, della collina e degli altipiani; rispettandone e valorizzandone le specificità ad ogni livello. Il territorio cittadino diventa policentrico ed i princìpi ispiratori che governano questo orizzonte progettuale sono -senza alcun dubbio- la sostenibilità, l’autogoverno, la prossimità, la mobilità, l’utilizzo armonioso e consapevole delle risorse con un ritorno equilibrato alla natura, il valore dell’acqua e del verde, la rigenerazione degli spazi rifunzionalizzando aree con assegnazione di nuovi significati: sociali, economici, culturali. L’aspetto culturale è fondamentale; si ritorna ad un “punto zero” per offrire alla città la possibilità di potersi riconcepire in senso contemporaneo alla luce di cambiamenti macroscopici che vanno tradotti in progettualità concrete: a più livelli.

Gli ambiti d’intervento individuati

Sono stati individuati vari ambiti di intervento: quartieri, luoghi identitari, ecosistemi, infrastrutture verdi, nodi intermodali, mobilità. La città, vista come un organismo, va ri-connessa superando lo stato attuale -che la vede disarticolata- a favore di un sistema intersettoriale che la vuole unita seppur policentrica; riconoscendo valore all’immenso patrimonio delle sue peculiarità. Il paesaggio, il cibo, l’agricoltura, i parchi e le aree verdi (esistenti o da realizzare) diventano elementi strutturali della città produttiva e generativa; offrendo opportunità concrete di conciliare gli aspetti economici a quelli della qualità della vita, del tempo libero, del confronto intergenerazionale: una “sostenibilità” umanista coniugata nei tempi e nei modi attuali.

Le parole dell’Assessore Malara

L’assessore Paolo Malara descrive i lavori di questo terzo incontro dichiarando: “oggi è stato un bel momento di partecipazione; vogliamo costruire questo percorso coinvolgendo i soggetti del territorio: associazioni, enti del terzo settore, comitati, parrocchie, privati e cittadini. Abbiamo parlato -tra le altre cose- di quartieri, di policentrismo, prossimità; perché tutti si devono appropriare di questa concezione facendola diventare una costruzione corale. Ci siamo confrontati su come questa città -dalle sette fiumare- si possa rigenerare; su quali siano gli aspetti generativi del lavoro e dell’economia; di come i vari km di costa, le vallate, la collina, l’Aspromonte e la relazione tra urbano e natura si possano conciliare in una visione armoniosa. Una bellissima discussione che ci riporta ad un rapporto nuovo con il territorio e la città: meno macchine, un sistema integrato di mobilità, un lavoro sui nodi con stazioni che divengano non solo fermate ma luoghi di interscambio e di servizi utili alla città; una visione che, sostanzialmente, metta al centro la persona”.

“Una città che deve capire come vivere, come confrontarsi con le altre città europee -continua Malara- come sfruttare la consapevolezza di essere centro del Mediterraneo, con i suoi 32 km di costa ed una grande naturalità. Un momento, insomma, di ripartenza; un’idea di futuro rispetto alla quale possiamo essere avvantaggiati, paradossalmente, per non avere avuto delle grandi trasformazioni da sviluppo industriale preservando quindi la natura e le risorse naturali. Nostro obiettivo è la costruzione della città del futuro ma con un progetto attuale; stiamo già lavorando in modo concreto e con risorse, su vari fronti, per dare una nuova prospettiva che riparta da un punto zero per una città che vogliamo costruire assieme”.

 

Masterplan programma

 

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