Nella corsa verso il Quirinale il Cavaliere non teme le varianti politiche o il fuoco amico, ma più di tutto si preoccupa per la variante Omicron. Il timore è che il virus possa vanificare gli sforzi fatti per cercare il consenso necessario per scalare il Colle più alto. Ad Arcore si sussurra che l’Ex Premier e leader di Forza Italia sostiene che la vera incognita è rappresentata dal fatto che non è possibile prevedere quanti di quei potenziali malati possano far parte dello schieramento che lo dovrebbe sostenere. Già i numeri, ammesso che ci siano, sarebbero risicati. In queste condizioni cosa potrà promettere ai propri alleati la prossima settimana? Martedì le Questure di Camera e Senato saranno al lavoro per stabilire le misure necessarie per garantire il voto in sicurezza e la questione che riguarda un elevato numero di assenze tra i grandi elettori ha una valenza costituzionale. Se un grande elettore non può esercitare il proprio mandato può diventare un elemento di delegittimazione politica per il futuro Capo dello Stato. Così il match tra Berlusconi e Omicron è una sorta di semifinale da superare per accedere alla finale. Quindi si fa tutto più complicato soprattutto se il Cavaliere decidesse di candidarsi sul serio. Già dal Pd si sono levati gli scudi contro questa eventualità, anzi si minaccia di disertare il voto e per questa evenienza si cercano alleati tra i 5 Stelle. Il timore di Letta è che Berlusconi possa aver fatto breccia tra i grillini e nel suo stesso partito. Il sogno del Cavaliere si è trasformato in un vero e proprio incubo per il PD. La mossa del segretario Dem è chiara: sarebbe imbarazzante se si scoprisse che alcuni esponenti del suo partito hanno dato il voto al leader di Forza Italia. Quest’atteggiamento del segretario del PD ha suscitato malumori tra i suoi, che ritengono la sua iniziativa come una mancanza di fiducia. Queste sono le variabili che il Cavaliere deve mettere in conto, per non parlare di altre candidature che potrebbero contrapporgli. Qualche giorno fa ha ironizzato sulla candidatura di Giuliano Amato, additandolo come una sorta di traditore di Bettino Craxi. Da questo atteggiamento si desume che Berlusconi ci crede ad una sua probabile elezione al Quirinale o quantomeno i collaboratori suoi più fidati glielo lasciano credere, per poi tirare alla fine la volata a qualche altro. Al di là dei pronostici la variante Omicron la fa da padrona al di là di ogni gioco politico. Il conto alla rovescia è iniziato. Le sorprese non mancheranno.
Andrea Viscardi