Il presidente incaricato Giuseppe Conte ha rimesso l’incarico al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. ‘Ho agevolato il tentativo di dar vita a governo’ tra M5s e Lega, ‘ho atteso i tempi per farlo approvare dalle basi militanti’, ha detto il Capo dello Stato dopo la rinuncia di Conte: ‘Io devo firmare i decreti per le nomine dei ministri assumendone la responsabilità istituzionale, in questo caso il presidente della Repubblica svolge un ruolo di garanzia che non ha subito né può subire imposizione. L’incertezza della nostra posizione nell’Euro ha posto in allarme investitori italiani e stranieri che hanno investito in titoli e aziende. L’aumento dello spread aumenta debito e riduce la possibilità di spese in campo sociale. Questo brucia risorse e risparmi delle aziende e prefigura rischi per le famiglie e cittadini italiani”, con un rischio anche per i mutui. La decisione di non accettare il ministro dell’Economia non l’ho presa a cuor leggero, ora da alcune forze politiche mi si chiede di andare alle elezioni. Prenderò delle decisioni sulla base dell’evoluzione della situazione alle Camere’.
Il lavoro compiuto è stato fatto in un clima di piena collaborazione con gli esponenti delle forze politiche che mi hanno designato, ha detto Conte parlando al Quirinale al termine del colloquio con il Capo dello Stato: ‘Come vi è stato anticipato ho rimesso il mandato a formare il governo di cambiamente e ringrazio il Presidente della Repubblica e gli esponenti delle due forze politiche per aver indicato il mio nome.Vi assicuro che ho profuso il massimo sforzo e attenzione a questo sforzo, in un clima di piena collaborazione con le forze politiche che mi hanno designato’.
LE PAROLE DI CONTE E DI MATTARELLA
La scelta di Mattarella è incomprensibile, ha attaccato Di Maio. La verità è che non vogliono il M5s al governo, sono molto arrabbiato ma non finisce qui, minaccia il leader politico grillino.
Ma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, non ci sta. E replica con inusuale durezza a chi lo accusa. Non ho ostacolato la formazione del governo. Ma il presidente della Repubblica ha convocato per domani mattina al Quirinale Carlo Cottarelli, l’ex commissario alla spesa pubblica durante il governo Letta. La convocazione mentre i vertici del M5s e la leader di FdI Giorgia Meloni – che non hanno accettato il ‘veto’ su Savona – attaccano Mattarella invocandone l’impeachment per alto tradimento. Diversa la reazione della Lega che, con Matteo Salvini, chiede di tornare alle urne.
‘Ho sostenuto il tentativo in base alle regole della Carta, ho accolto la proposta per l’incarico di presidente del Consiglio, superando ogni perplessità sulla circostanza che un governo politico fosse guidato da un presidente non eletto in Parlamento e ne ho accompagnato, con piena attenzione, anche il lavoro per formare il governo. Ma il capo dello Stato non può subire imposizioni. Ho chiesto per il ministero dell’Economia l’indicazione di un autorevole esponente politico della maggioranza, coerente con il programma. Che non sia visto come sostenitore di una linea più volte manifestata che potrebbe provocare l’uscita dell’Italia dall’euro. La designazione del ministro dell’economia costituisce sempre un messaggio immediato per gli operatori economici e finanziari, ho chiesto per quel ministero l’indicazione di un autorevole esponente politico della maggioranza, che al di là della stima e della considerazione della persona non sia visto come sostenitore di linee che potrebbe provocare la fuoriuscita dell’italia dall’euro, cosa differente dal cambiare l’ue in meglio dal punto di vista italiano. A fronte di questa mia sollecitazione ho constatato con rammarico indisponibilità a ogni altra soluzione, e il presidente del consiglio incaricato ha rimesso il mandato’, è la nota del Capo dello Stato.