Mattarella in vacanza, poi agenda fitta e primo faccia a faccia con Obama

Conclusa l’attività di governo e parlamentare prima della pausa estiva, anche per il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è scoccata l’ora delle vacanze, che in buona parte trascorrerà nella sua Sicilia. Verso la fine del mese qualche giorno di sosta a Castelporziano, dove è in programma uno dei primi appuntamenti di una agenda autunnale particolarmente fitta: l’incontro, l’11 settembre, con i disabili che durante l’estate hanno avuto modo di soggiornare nella tenuta presidenziale, che il Capo dello Stato ha voluto mettere a loro disposizione nel quadro delle iniziative, come l’apertura del palazzo del Quirinale, finalizzate ad unire cittadini ed istituzioni e anche a stimolare la riflessione sui temi della coesione nazionale. Non sarà l’unica iniziativa a sfondo sociale tra quelle che caratterizzeranno l’attività del Presidente della Repubblica nelle prossime settimane, in un mix di impegni politici, culturali ed internazionali che a metà novembre dovrebbe culminare con la visita negli Stati Uniti e l’incontro con il Presidente Barack Obama. Un’attività che darà nuova linfa all’azione che ha caratterizzato i primi sei mesi di mandato, lungo una linea delineata negli ultimi due interventi prima delle ferie: quello pronunciato di fronte agli ambasciatori italiani riuniti alla Farnesina per la loro undicesima conferenza e quello tenuto nell’incontro al Quirinale con i giornalisti per la cerimonia del Ventaglio. Restano prioritari la necessità di intensificare gli sforzi per un’integrazione politica che consenta il rilancio dell’ideale europeo; l’esigenza di un’azione volta a risolvere le preoccupanti crisi internazionali, a cominciare da quella libica, e a combattere il terrorismo fondamentalista, che deve coinvolgere l’intera comunità mondiale e che naturalmente passa attraverso lo storico rapporto con gli Stati Uniti; il bisogno, sul piano interno, di ritrovare nel nostro Paese i fili della sua convivenza. Ed in quest’ottica va letta la decisione dal forte valore simbolico di inaugurare l’anno scolastico non con la tradizionale cerimonia nel cortile del Quirinale, ma con una visita, programmata per il 28 settembre, in un istituto nel quartiere napoletano di Ponticelli. Un modo per dare un segno tangibile di attenzione e del massimo impegno nei confronti di chi soffre, di chi è in difficoltà, perchè, sono sempre parole del Capo dello Stato non possiamo abbandonare un’intera generazione di giovani, non possiamo abbandonare il Meridione. Un obiettivo che richiede anche la valorizzazione della cultura come “antidoto contro la corruzione e l’egoismo, incapace di riconoscere l’interesse comune”, passando quindi attraverso la giusta attenzione a tutte quelle situazioni in cui l’Italia dimostra comunque la capacità di fare sistema e di esprimere eccellenze. Mattarella sarà così il 2 settembre all’inaugurazione della Mostra del Cinema di Venezia, il 6 settembre alle celebrazioni per il 55esimo anniversario delle Frecce tricolori, mentre il 16 ottobre è atteso all’Expo di Milano per la Giornata mondiale dell’alimentazione.

Il vero e proprio assillo per le emergenze internazionali, la cui soluzione passa inevitabilmente per il rilancio di una prospettiva politica dell’Unione europea, caratterizzerà il prosieguo del mandato del Capo dello Stato, che il 21 e 22 settembre sarà in Germania per una riunione del cosidetto Gruppo di Arraiolos-Uniti per l’Europa, dal nome della località portoghese che ospitò il meeting per la prima volta, e che, su invito del Presidente della Repubblica tedesco, Joachim Gauck, vedrà insieme i Capi di Stato di 11 Paesi.

Nelle prossime settimane l’attesa crescerà soprattutto per il viaggio oltre Oceano che a metà novembre porterà Mattarella negli Stati Uniti. Sarà il primo faccia a faccia con Barack Obama, per approfondire quelle “sfide transatlantiche e globali” che l’inquilino della Casa Bianca si disse pronto ad affrontare con il Presidente della Repubblica italiano all’indomani della sua elezione al Quirinale, per “cogliere nuove opportunità di stretta cooperazione”.

Tutto questo lungo un percorso che riguarda non solo l’Italia, ma l’intera Unione europea e che, come ha ricordato il Capo dello Stato parlando agli ambasciatori italiani, ha “grande potenzialità, anche di crescita”, grazie soprattutto all'”accordo di libero scambio TTIP, che ci auguriamo possa concludersi al più presto con l’equilibrio necessario”.

Un tema centrale, ma naturalmente non il solo, di una visita che senza dubbio rappresenterà un primo snodo cruciale del settennato di Mattarella.

 

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