Mattarella, la corruzione è conseguenza di una caduta della politica

Nuovo forte monito del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, contro la corruzione. La corruzione, afferma il Capo dello Stato, e’ un fenomeno che avvertiamo diffuso. E’ come se ci fosse una sorta di concezione rapinatoria della vita. La vita e’ cosi’ bella che e’ un delitto ogni comportamento che turba e altera questa prospettiva. La corruzione, il potere fine a se stesso, sono conseguenza di una caduta della politica e di un suo impoverimento. I giovani si allontanano e perdono fiducia perché la politica, spesso, si inaridisce perdendo il legame con i suoi fini. Oppure perde il coraggio di indicarli chiaramente. La corruzione, l’illegalità, il distacco evidente della gente dalla politica sta provocando “una rottura del patto generazionale”. Per lanciare questo forte segnale Sergio Mattarella ha scelto un luogo simbolo di Torino, l”Arsenale della pace” del Sermig di Ernesto Olivero. “Il malaffare generale, con  gravissime responsabilità di una caduta della politica, si è innestato come un virus nel tessuto sociale. Gli italiani spesso si indignano per la corruzione e poi cedono a comportamenti personali al di fuori della legalità”, è il durissimo commento di Mattarella che, allo stesso tempo, chiede di non perdere la speranza in un futuro migliore perché c’è chi non si rassegna alle difficoltà e vuole superarle. “I corruttori sono i peggiori peccatori, lo ha scritto Papa Francesco prima di diventare arcivescovo di Buenos Aires. Parole di fuoco che condivido. Credo che ognuno di noi debba riflettere sul proprio operato. Dobbiamo pensare criticamente a quello che facciamo, ricordare che oltre ai diritti abbiamo dei doveri”. Una lezione di etica della politica. Mattarella sembra evocare la necessità di riforme, l’indispensabilità delle scelte da parte di chi governa. “Deve essere chiaro che la politica è anche concretezza. Senza la capacità di affrontare i problemi di oggi non sarebbe capita. Il presente è una prova di umiltà per la politica perché la costringe a tradurre i principi in scelte concrete”. Umiltà per il futuro delle nuove generazioni chiamate dal presidente ad agire, ad intervenire, a far sentire la loro voce senza paura. In quest’intreccio spericolato di condanna e speranza il capo dello Stato non fa sconti ai partiti che hanno provocato un impoverimento della politica. Ragione per la quale i giovani si allontanano e perdono fiducia.

Cocis

 

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