Suonano come un avvertimento a Matteo Salvini le ultime dichiarazioni del capo dello stato Sergio Mattarella che, parlando alla Camera, ha preso le parti della magistratura, finita al centro delle polemiche dopo la condanna alla Lega, chiamata a risarcire allo Stato quarantanove milioni di euro, e la decisione di iscrivere Matteo Salvini nel registro degli indagati per il caso della nave Diciotti.
‘Nessun cittadino è al di sopra della legge. Nel nostro ordinamento non esistono giudici elettivi. I nostri magistrati traggono legittimazione e autorevolezza dal ruolo che loro affida la Costituzione. Non sono quindi chiamati a seguire gli orientamenti elettorali, ma devono applicare la legge e le sue regole’, ha dichiarato Sergio Mattarella di fronte alla Camera.
Il Presidente ha poi fatto riferimento a Scalfaro: ‘Come spesso ebbe a ricordare anche il presidente Scalfaro, queste valgono per tutti, senza aree di privilegio per nessuno, neppure se investito di pubbliche funzioni, neppure per gli esponenti politici. La Repubblica e la democrazia sono presidiate da regole, il rispetto di queste è indispensabile. “Non potrà mai esservi giustizia di destra, di centro o di sinistra. Guai a porre a fianco del sostantivo giustizia un qualunque aggettivo. Alla base della democrazia due colonne stanno, entrambe salde: la libertà e la giustizia’.
Poi Mattarella ha proseguito il suo intervento in quello che è sembrato un chiaro richiamo al ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini: ‘La Repubblica e la sua democrazia sono presidiate da regole, il rispetto di queste é indispensabile, sempre, quale che sia l’intenzione di chi si propone di violarle. È buona regola che i poteri statali non si atteggino ad ambienti rivali e contrapposti ma collaborino lealmente al servizio dell’interesse generale’.