La situazione in Ucraina e Medio Oriente, l’attentato al premier slovacco Fico, ritorno dell’antisemitismo, ma anche le infrastrutture strategiche e il Piano Mattei sono stati al centro del Consiglio supremo di Difesa, che si è riunito al Quirinale, sotto la presidenza del Capo dello Stato Sergio Mattarella, con il premier Giorgia Meloni, i ministri Tajani, Crosetto, Piantedosi, Giorgetti, Urso, il sottosegretario Mantovano, il capo di stato maggiore Cavo Dragone, il consigliere per gli Affari del Consiglio supremo di difesa, Garofani, e il segretario generale della Presidenza della Repubblica, Zampetti. A riunione terminata si è appreso che Crosetto ha avuto un malore durante il vertice ed è stato trasportato in ambulanza in ospedale.
Il Consiglio supremo di Difesa ha ribadito la piena vicinanza dell’Italia all’Ucraina, “il Paese aggredito”, il cui popolo “si pone come argine a una deriva che minaccia la sicurezza e la stabilità in Europa”. “Rimane necessario ricercare le prospettive che aprano la via a una pace giusta e duratura in conformità al diritto internazionale”, si legge nella nota del Quirinale diramata al termine del vertice.
Sulla crisi in Medio Oriente è stata nuovamente ribadita la condanna dell’aggressione di Hamas e la preoccupazione per la situazione umanitaria a Gaza. “La Repubblica italiana è impegnata a contribuire nel fornire aiuto alla popolazione coinvolta, con gli attori istituzionali e della società civile, e invoca l’applicazione del diritto umanitario e in particolare delle Convenzioni di Ginevra relative alla protezione dei malati e dei feriti, del personale medico e degli ospedali”, si legge nel comunicato del Colle, nel quale si indicano come “indispensabile l’immediato rilascio di tutti gli ostaggi, la cessazione delle ostilità da ambo le parti e la ricerca di percorsi di dialogo e di convivenza lungo l’unica strada ragionevole: la soluzione dei ‘due popoli, due Stati’“.
“Particolare attenzione è stata rivolta alla situazione lungo la Linea Blu che separa il Libano da Israele, presidiata dai militari della missione Unifil delle Nazioni unite”, spiega ancora la nota, che riferisce anche del focus sul Mar Rosso, dove si registrano “ripercussioni dirette anche sui nostri interessi nazionali” e l’Italia è impegnata nel comando tattico dell’operazione Aspides.
Attenzione anche sulle ripercussioni interne della crisi in Medio Oriente, che “con il suo portato d’odio, ha fatto riemergere anche il fenomeno dell’antisemitismo che va ben al di là di quanto sta avvenendo in Medio Oriente”. “Fenomeno che, oggi come ieri – avverte la nota del Consiglio supremo di Difesa – si nutre di una visione distorta della storia e che deve incontrare la più netta condanna, senza ambiguità, senza interpretazioni di comodo”. Forte preoccupazione è stata poi espressa per “l’allarmante ritorno della violenza politica in Europa, testimoniato da diversi gravissimi recenti episodi, come avvenuto in Slovacchia con l’attentato al premier”.
Il Consiglio supremo di Difesa, riferisce ancora la nota, “ha affrontato il tema della governance e architettura di sicurezza delle infrastrutture critiche nazionali“. “Emerge la necessità di contrastare, in modo sistemico, ogni tipologia di minaccia, anche ibrida, che si riferisce, più in generale, alla tutela della sicurezza nazionale. È necessario disporre di un sistema di infrastrutture critiche resiliente, capace di garantire la fornitura dei servizi essenziali”, si legge nel comunicato che fa sapere anche che sottolinea anche la necessità di “una più ampia collaborazione tra i Paesi, come previsto dalle nuove direttive dell’Unione europea in materia”.
Infine, il Consiglio supremo di Difesa “ha passato in rassegna le situazioni di tensione nei Balcani Occidentali e nelle altre aree di crisi, particolarmente quelle del Mediterraneo allargato e del Sahel. Il Consiglio reputa necessario affrontare le cause della instabilità in Africa, tenendo conto delle legittime esigenze locali e garantendo un approccio globale, come prevede il Piano Mattei. Questi temi – è la conclusione – in particolare saranno al centro del prossimo G7″.
Il ministro della Difesa Guido Crosetto ha dovuto lasciare in anticipo la riunione del Consiglio supremo di difesa che si stava svolgendo al Quirinale, per essere portato in ambulanza in ospedale.
Crosetto, 61 anni, aveva subito un ricovero d’urgenza lo scorso febbraio, a seguito di un forte dolore al petto. A seguito degli accertamenti svolti all’ospedale San Carlo di Nancy era emerso che si trattava di una lieve pericardite, che non aveva lasciato strascichi. Dopo un breve ricovero, dunque, il ministro era tornato al proprio lavoro.
Non appena la notizia è stata divulgata Crosetto ha ricevuto numerosissime attestazioni di affetto e vicinanza e auguri di una rapida ripresa.