Mattarella promulga la legge Nordio

 

Il presidente Sergio Mattarella ha promulgato la legge Nordio, che prevede tra le altre cose l’eliminazione dell’abuso di ufficio. Il Capo dello Stato ha firmato nell’ultimo giorno utile previsto dalla Costituzione, il trentesimo dall’approvazione delle Camere, esercitando una sua prerogativa che, però, per la sinistra significa altro.

Com’è noto, il presidente della Repubblica ha trenta giorni di tempo per promulgare una legge o rinviarla alle Camere con osservazioni di carattere costituzionale. Se le Camere riapprovano il testo, il Capo dello Stato deve necessariamente promulgare, secondo il principio della separazione dei poteri. Mattarella ha semplicemente approfondito la questione sul piano giuridico, com’è nel suo diritto-dovere, e non ravvisando violazioni costituzionali ha provveduto alla ratifica.

Sergio Mattarella, prima di andare al Quirinale, è stato un apprezzato giudice della Consulta. Conosce perfettamente le questioni e le pregiudiziali costituzionali e ha sempre dimostrato di essere un arbitro corretto e imparziale, che non confonde i desiderata delle opposizioni con il suo mandato. Ha firmato i disegni di legge costituzionali sul Premierato   e sulla separazione delle carriere giudiziarie, ha firmato la legge ordinaria sull’Autonomia differenziata, ha promulgato oggi la legge Nordio. Nell’arco dei suoi nove anni al Quirinale, Mattarella non ha mai esercitato il suo ruolo oltre i confini prescritti dalla Costituzione, esprimendo, quando è stato necessario, perplessità esclusivamente giuridiche e mai politiche e non apparendo (proprio come deve essere un arbitro) mai di parte.

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