Il presidente della Repubblica è a Nairobi per una visita di Stato in Kenya di tre giorni. Si tratta dell’ennesima missione del capo dello Stato in un Paese dell’Africa sub-sahariana a testimonianza dell’attenzione che l’Italia da qualche anno sta dedicando al Continente. Il presidente ha iniziato la sua visita in Kenya incontrando a Nairobi il presidente Ruto.
Cerchiamo un rapporto di collaborazione con i Paesi di origine dei flussi ma sappiamo che la dimensione epocale e crescente del fenomeno migratorio non è affrontabile da un solo Paese, ma solo con una lucida e ben organizzata azione europea che affronti il problema con una azione sistemica”, ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando da Nairobi: ‘L’Italia cerca un rapporto di collaborazione con i Paesi di origine e transito dei flussi, ma sappiamo che la dimensione epocale di questo fenomeno, crescente in ogni parte del mondo, non è affrontabile a livello bilaterale, è affrontabile soltanto con una congiunta, lucida, ben organizzata azione europea, che affronti in maniera sistemica questo grande problema epocale, che si presenta attraverso il Mediterraneo, ma non soltanto attraverso il Mediterraneo, anche attraverso la rotta balcanica. Si tratta di due aspetti che si intersecano i buoni rapporti collaborativi bilaterali e un’azione consapevole, organica che l’Unione europea possa svolgere su tutti i tavoli, compreso quello delle migrazioni. Noi siamo accanto al Kenya, un pilastro di stabilità nel continente africano” e vogliamo che sia “-intensificata la cooperazione dell’Ue con il Kenia. Il livello di collaborazione con il Kenya è esemplare e può essere un modello replicato ovunque. I problemi comuni sono affrontabili in maniera efficace con un modulo di cooperazione. L’Italia considera il Kenya un esempio virtuoso di democrazia e di modello di crescita virtuosa e sostenibile. I rapporti tra i nostri due Paesi sono eccellenti.Vediamo segnali “allarmanti” di cambiamento climatico. Vediamo “sintomi gravi” come la siccità che porta “gravi conseguenze”. Per questo “esortiamo a procedere con decisione sulla strada dei provvedimenti” da prendere per contrastare i cambiamenti climatici, ha detto inoltre Mattarella. Questo è un tema, quello della siccità, che deriva dai cambiamenti climatici e che sta creando difficoltà enormi. La siccità crea una crisi alimentari che spinge ulteriormente i fenomeni migratori. Il tema è centrale. La siccità la avvertiamo anche in Europa. Vi è una condizione generale nel mondo che porta a una consapevolezza reale. E’ nel programma del governo di impegnarsi contro il cambiamento climatico e l’Italia avverte da tempo l’esigenza di un impegno serio e concreto. Ci duole che alcuni Paesi vogliano rinviare il problema a un secondo tempo che non c’è’.
Il ministro per i rapporti con il Parlamento Luca Ciriani respinge le accuse al governo Meloni sui migranti lanciati dalla sinistra e dai socialisti europei. Dopo l’ennesimo naufragio al largo della Libia le opposizioni so partite all’assalto e stanno continuando. «L’Italia sta soccorrendo decine e decine di navi e barconi ogni giorno. Mi pare strumentale continuare a puntare il dito verso di noi che, invece, avevamo visto giusto. Il governo è impegnato in ogni modo per salvare queste persone, ma è impossibile garantire la sicurezza a tutti. Ciò dimostra che l’Italia non può essere lasciata sola». In un’intervista al Corriere della Sera Ciriani aggiunge: ‘Nessun decreto è mai stato blindato. Martedì in Senato il testo ha iniziato il suo iter. E il Parlamento può sempre migliorare il testo. È già avvenuto. Può accadere anche questa volta se l’approccio è costruttivo. In questo momento parlare di appoggio costruttivo da parte della sinistra è una pia illusione. I naufragi di migranti sono per l’opposizione un terreno di scontro pregiudiziale. Dalle prime dichiarazioni mi pare che Elly Schlein abbia un atteggiamento di opposizione pregiudiziale. I soccorsi in mare sono sempre garantiti. Se qualcuno pensa che ci sia volontà, colpa o dolo del governo nelle tragedie accadute si assuma la responsabilità di dire qualcosa fortemente diffamatorio. C’è ancora molto da fare perché l’Ue prenda consapevolezza del problema. C’è un approccio troppo formale. Distante ancora da soluzioni globali. Ma se l’Ue non si rende conto che l’immigrazione è un problema continentale rischiamo di vederlo peggiorare. Il presidente Meloni ha dato un segnale molto forte portando tutto il Consiglio dei ministri a Cutro. E ne ha illustrato il senso politico: lotta senza quartiere agli scafisti, veri responsabili delle stragi; e riapertura di canali regolari per l’immigrazione, con priorità a chi ha una formazione e quote riservate ai Paesi che combattono il traffico di esseri umani. Il doveroso omaggio alle vittime lo abbiamo fatto di fronte alla targa a loro dedicata. Ma qualsiasi cosa avessimo fatto avrebbero detto che era tardiva e insufficiente’.