Matteo contro Matteo: i due leader in tv senza esclusione di colpi

Non sono mancate le scintille, come previsto, nella sfida in tv tra i due Matteo, Renzi e Salvini. Ma chi ha veramente vinto è stato Bruno Vespa che con il suo ‘Porta a Porta’ ha inchiodato davanti alla tv 3.808.000 spettatori con il 25.4% di share. Ed è questo, sostanzialmente, quello che volevano i due Matteo: ritornare sotto i riflettori, essere sempre presenti, far parlare di loro in un momento dove la scena è occupata da altri attori. Il duello televisivo è stato vinto ai punti da Renzi. L’ex premier si è presentato da Vespa preparato e forte della sua dialettica politica-istituzionale. Di sicuro si è preparato bene al confronto televisivo. Salvini è sembrato più svogliato, ha svestito i panni del duro ed ha puntato sull’essere pragmatico: ha preferito parlare sempre e solo alla pancia dei telespettatori. Spunti politici sembra che non siano emersi tranne che rimarcare le differenze tra i due Matteo. E non poteva essere altro. Ma è bastato ai due per far parlare di loro e far breccia sull’elettorato.  L’unica domanda di vero spessore politico cui i due Matteo glissano viene fatta da Vespa a metà trasmissione e riguarda il premier Conte. “Volete fare la festa al presidente del consiglio?”, chiede il conduttore. Ma i due fanno finta di parlare di altro.

“Renzi è un genio incompreso: ha fatto di tutto di buono ma gli italiani non se ne sono accorti”, ha ironizzato il leader della Lega. Pronta la risposta dell’ex premier: “Quando un avversario fa una cosa buona, non lo prendo in giro come fa lui parlando di geni incompresi”. Poi l’attacco: “Salvini di parola? Da padano a nazionalista… “. E ricorda tutte le giravolte del segretario della Lega che dalla sinistra, da giovane, è passato alla destra.

RENZI – Il leader di Italia Viva ricostruisce quanto accaduto da agosto ad oggi. “Salvini ha fatto una cosa senza capo né coda. Voleva portare il Paese al voto, ci ha spiegato che dovevamo alzare le terga e andare in Parlamento. Ci siamo andati e lo abbiamo messo in minoranza” scandisce Renzi, che spiega: “Io non volevo fare l’accordo con 5 stelle ma siccome che c’era di mezzo l’interesse del Paese, allora lo abbiamo fatto. Per tre motivi: il primo abbassare lo spread, secondo non aumentare l’Iva e terzo per tornare protagonisti in Europa. Non si fa la guerra a Francia e Germania per un like in più”.

E via con qualche colpo basso. “Mai mi permetterei di giudicare le ferie di Salvini. Avrebbe fatto migliore figura se a fine luglio quando era in ferie a Milano Marittima non si fosse messo in missione al Senato”. Parole che provocano la reazione del leader della Lega che cerca di ribattere. Che rincara la dose. “Stare in spiaggia col figlio è legittimo, ma se sei un ministro non stai in piazza, stai nelle istituzioni. Conosci tutte le sagre del Paese, stai sempre a mangiare, hai uno stomaco d’amianto. Allora fai il presidente della pro loco”. E ancora. “Salvini promette tutto a tutti ma non ha mai portato a casa niente e sono 27 anni che fa politica”.

Il confronto si fa durissimo. “Il governo Conte-Salvini ha messo due miliardi sulle forze dell’ordine. I governi Renzi-Gentiloni ne hanno messi sei” rivendica Renzi. E a Salvini che dice che il governo vuole tassare merendine e badanti, ribatte. “Mi dice dove sta scritto? Perché così lei non fa che aumentare le paure dei cittadini. Allora, parliamo di numeri e fatti: Salvini racconta cosa che sono palesemente false “, “è un mentitore, abbindola le persone raccontando balle” insiste l’ex premier accusando il leader del Carroccio di raccontare bugie a partire dal tema migranti. A ‘Porta a Porta’ Renzi mostra anche una foto con Salvini che regge il cartello ‘no euro’: “Lei si è candidato con queste parole d’ordine. Se ha cambiato idea, mi fa piacere, vorrebbe dire che vince il Nobel per l’intelligenza”.

SALVINI – Salvini rivendica i risultati ottenuti e rimarca la distanza con Renzi. “Adoro i comuni, le sagre, è vero, ma o gli italiani sono cretini, visto che mangio come un bufalo, non vado alle riunioni europee, oppure qualcosa di buono si è fatto, se lui ha il 4% ed io il 33%”. Poi, riferendosi al governo giallorosso: “Possiamo fare qualcosa di utile insieme? Sì, se presentano cose utili io le voto, ma la tassa sui pannolini, sulle merendine”. Replicando alle misure che l’ex premier Renzi ha indicato come risultati del suo governo, Salvini ironizza: “E’ un genio incompreso, ha fatto tutto e gli italiani non se ne sono accorti, ha portato pure la pace nel mondo”.

Immancabile il riferimento alle imminenti regionali con un pronostico: “In Umbria prenderanno una botta che se la ricorderanno per i prossimi 50 anni. Il M5S ha prima denunciato quelli del Pd, che hanno arrestato e poi si sono alleati con loro”. Lo scontro si infiamma sui migranti. “Io non raccolgo i cadaveri? Pessimo gusto” dice l’ex titolare del Viminale in risposta all’ex premier. “Numeri: morti e dispersi nel Mediterraneo più che dimezzati, quando c’era lei siamo arrivati a 5mila morti, 800 quando c’eravamo noi”. “Vi sistemate la coscienza, con il multirazziale, poi arriva Richard Gere. Mi tengo l’etichetta del brutto e cattivo, ma penso di aver fatto opera cristiana”. “L’immigrazione bella è quella dei 5 milioni che hanno i documenti, non quella degli scafisti”, scandisce Salvini.

Tema del contendere anche i numeri di nuovi occupati dopo quota 100 che per Renzi sono frutto della legge Madia che ha riformato la Pa. Il leader della Lega replica: “La Madia non ha assunto nessuno”. Renzi insorge, si scalda, chiedendo a Vespa di non bacchettare lui, che lo invita alla calma. E poi arriva Salvini che chiosa: “Lo vedo nervosetto”. Altro tema caldo i fondi della Lega. “I 49 milioni sono vicende del passato ma se qualcuno ha sbagliato dieci anni fa ora stiamo pagando. Dove sono finiti i soldi della Lega? Io non li ho visti”, taglia corto Salvini, mentre Renzi lo incalza, chiedendo di “fare chiarezza su una sentenza ormai passata in giudicato. Bossi e Maroni dicono che li ha presi lei. Ha utilizzato o no i 49 milioni per comprare pubblicità su Facebook, per alimentare la Bestia? Li ha usati o no quei soldi”.

Nel corso della trasmissione il leader del Carroccio rimanda all’appuntamento di sabato prossimo, quando la Lega sarà in piazza a Roma. “C’è una emergenza rifiuti a Roma e in Campania, dove governano M5S e Pd, mentre in Veneto e Lombardia si riciclano i rifiuti – scandisce mostrando un grafico – Saremo a San Giovanni raccoglieremo le firme contro il sindaco Raggi, per il sistema maggioritario e per l’elezione diretta del capo dello Stato”. E’ sulla sindaca di Roma che i due leader trovano un punto d’accordo, l’unico: “Spero che la Raggi si dimetta domattina – dice Renzi – Se c’è una persona che ha fallito come sindaco è la Raggi”.

Al termine di ‘Porta a Porta’ Salvini osserva: “E’ stato un confronto civile. Chi ha vinto? Non chiedetelo a me che sono parte in causa” risponde il leader della Lega. “Il prossimo confronto? Ma con Giuseppi dove vuole, quando vuole, sulla rete che vuole”.

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