Matteo Salvini sull’arresto di Toti: ‘Con microspie negli uffici dei magistrati non so quanti continuerebbero a lavorare’

Al congresso dell’Anm interviene il viceministro della Giustizia Francesco Paolo Sisto: “Per collocare l’interesse generale al di sopra di quelli particolari c’è una sola via: il dialogo. La giustizia  – ha affermato – non deve essere terreno di scontro, ma di contraddittorio. Tutto questo è possibile se rimangono intatte l’autonomia e l’indipendenza della magistratura”. Ma se Sisto, timidamente applaudito dai presenti, ha usato toni distensivi, è andato  giù duro il leader leghista Matteo Salvini che dalla Reggia di Venaria è tornato sul caso dell’arresto del governatore della Liguria Giovanni Toti. “Vorrei sapere – ha detto – se ci fossero microspie negli uffici di qualche magistrato, per quanto tempo continuerebbe a fare il suo lavoro.  L’unica volta che dei magistrati hanno osato intercettare un collega, Luca Palamara, è caduto mezzo Csm, il procuratore generale di Cassazione  e una dozzina di procuratori hanno finito lì la carriera. Il tutto per trenta giorni di intercettazioni, peraltro pilotate ad arte per salvare chi doveva essere salvato, figuriamoci cosa sarebbe successo se, alla pari di quello di Toti, il telefono di Palamara fosse stato ascoltato per anni: penso, a ragion veduta, che la magistratura sarebbe stata decimata. Mentre sull’indagine della Procura di Genova Nordio ha fissato i paletti: “non è l’indagato a dimostrare la sua innocenza, questa è una bestemmia in una civiltà democratica. È l’accusatore che deve dimostrare la colpevolezza dell’indagato. Quanto al governatore, fa bene a non dimettersi. La magistratura faccia quello che deve fare – afferma il leader leghista – ma se ogni indagato si dimette l’Italia si ferma domani. Se condannato in via definitiva per carità di Dio, ma non basta una indagine – sottolinea – per far dimettere qualcuno.  La Liguria è una regione che negli ultimi anni ha vissuto un boom positivo di crescita di infrastrutture. Non sono uso commentare né le inchieste né la loro tempistica. Conosco Giovanni Toti come una persona perbene”, sottolinea Salvini ricordando che “Genova e la Liguria con la ricostruzione del ponte Morandi hanno dato esempio all’Italia di come si possono fare le cose bene e in fretta e spero che tutto si riveli privo di fondamento”.

“Quelle di Salvini sono illazioni vaghe, cattive, gratuitamente offensive. Così, torna tutto a una dimensione di conflitto, a una rissa tra magistrati e politica”. Così il presidente dell’ Anm Giuseppe Santalucia intervistato da La Stampa in merito alle dichiarazioni del vicepremier e leader leghista.

‘Ecco, siamo ancora fermi lì, all’uso delle intercettazioni come arma, allo spiare per poi cogliere di fiore in fiore e comporre un quadro corrispondente a un teorema con immancabile spruzzatina di effetti speciali senza alcun valore penale. Tipo che Toti incontrava persone sulle loro barche, che, se lui governasse il Trentino, suonerebbe strano, ma che in Liguria, regione interamente affacciata sul mare e che di solo mare vive, è la normalità assoluta. La differenza tra magistrati e politici non è etica né morale, le debolezze degli uni sono uguali a quelle degli altri. È solo che i primi possono curiosare nelle vite dei secondi e non viceversa’, osserva Alessandro Sallusti.

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