‘E’ arrivata la lettera di Bruxelles? Aspetto anche quella di Babbo Natale’, ha detto il vicepremier, Matteo Salvini, rispondendo a chi gli annunciava l’arrivo della lettera di Bruxelles per l’apertura della procedura di infrazione. Discuteremo educatamente come sempre abbiamo sempre fatto, ha aggiunto: ‘Ci confronteremo. Vado avanti. Se qualcuno vuole convincermi che la Fornero sia giusta io non ne sono convinto’.
Sia noi che l’Europa vogliamo la stessa cosa: ridurre il debito, ha scritto su Facebook il vicepremier e leader M5s Luigi Di Maio: ‘E l’Unione europea si convincerà che, per raggiungere l’obiettivo, abbiamo scelto l’unica strada che funziona: aiutare le famiglie e le imprese, creare nuove opportunità di lavoro per i giovani. E’ così che l’Italia finalmente può crescere’.
‘Non è tanto il parere dell’Europa in sé stesso che ci preoccupa, è il giudizio degli investitori e dei risparmiatori, che si sono già pronunciati in modo severo sulla politica economica del governo giallo-verde’, afferma Silvio Berlusconi che aggiunge: ‘Tutto questo mi convince sempre di più del fatto che questa maggioranza non sia in grado di andare avanti a governare il Paese. D’altronde i segnali in sede parlamentare confermano che l’accordo di potere fra Lega-M5s è è ormai profondamente logorato’.
‘La riunione dei capigruppo della Commissione Econ del Parlamento Ue ha deciso di sentire la Commissione europea sulla manovra di bilancio italiana’, rende noto Roberto Gualtieri, europarlamentare Pd/S&D: ‘L’audizione di Dombrovskis, vice-presidente della Commissione Ue e Moscovici, commissario per gli affari economici, avrà luogo il 10 dicembre a Strasburgo’. Gualtieri ha aggiunto che i coordinatori hanno anche deciso di invitare a gennaio il ministro Giovanni Tria.
Sembra che il Comitato economico e finanziario dell’Ecofin, cui spetta dare un parere sulla procedura contro Roma, formato dai direttori del Tesoro dei paesi della zona euro, le sfrutterà tutte. Insomma non anticiperà la decisione sull’Italia alla riunione prevista per domani o a quella di lunedì. Ma alla fine dirà sì. “Spetta agli Stati membri presentare una risposta entro due settimane – dice Moscovici – e se fossero d’accordo con la Commissione, cosa che sarebbe logica, allora la Commissione lavorerà ad una procedura per deficit eccessivo nonché a una nuova raccomandazione per l’Italia, affinché vengano corretti il deficit e la traiettoria del debito”.
A quel punto, spetta all’Ecofin, il consiglio dei ministri economici dell’Ue, esprimersi: dovrà farlo entro il primo febbraio. Ecco perché viene comunemente considerata utile la riunione del 22 gennaio per l’apertura formale della procedura contro Roma. Da quel momento in poi, Commissione e Consiglio possono chiedere a Roma un aggiustamento del bilancio: possono farlo nel giro di tre mesi oppure sei. Ma per l’Italia i pronostici parlano del percorso più breve: forse una manovra correttiva da 20 miliardi l’anno prossimo, ma potrebbero essere anche 60 miliardi di euro. Ufficialmente in Commissione non si sbilanciano. Il punto è che, al più tardi, la ‘bomba’ scoppierà proprio alla vigilia delle europee di maggio, in piena campagna elettorale.
Sempre che l’Ecofin non decida prima. Moscovici insiste sull’importanza dei toni. Ma da Roma continuano a essere alti. E questo potrebbe accelerare la macchina europea: magari una procedura potrebbe arrivare già entro la fine dell’anno, dicono fonti europee della Commissione.